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Messina, presentato il programma del Festival "Le Vie dei Tesori"

L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Messina, che mette a disposizione alcuni siti culturali di propria pertinenza, prenderà il via sabato 11 e si concluderà domenica 26 settembre

Nel corso di una conferenza stampa oggi a Palazzo Zanca, alla presenza degli assessori al Turismo e alla Cultura Enzo Caruso e alle Attività Produttive Dafne Musolino, cui ha preso parte Laura Anello, Presidente della Fondazione Le Vie dei Tesori, è stato illustrato il programma del festival “Le Vie dei Tesori” edizione 2021. L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Messina, che mette a disposizione alcuni siti culturali di propria pertinenza, prenderà il via sabato 11 e si concluderà domenica 26 settembre.

Saranno 12 le prime città italiane ad aprire le porte per un totale di 150 luoghi da visitare e 50 esperienze da scoprire. L’assessore Caruso ha dichiarato che: “In questo periodo molto particolare per le innumerevoli restrizioni che hanno vincolato la cultura, le Vie dei Tesori, come il FAI e le Notti della Cultura, si inserisce tra le tante opportunità in grado di dare uno slancio alle iniziative culturali. Offre infatti la possibilità di riscoprire la città, la sua storia, gli aneddoti e i luoghi non sempre disponibili alla pubblica fruizione. Un plauso quindi a coloro che rendono viva ed operativa questa attività che adesso ha avuto un respiro molto più ampio rispetto all’avvio ed il Comune è lieto di favorire tutte le iniziative che possano riportare alla luce dei messinesi e dei turisti le Vie dei Tesori. Tra queste sarà visitabile al Palacultura il sito della Mostra permanente della Vara e dei Giganti”. L’assessore Musolino ha proseguito gli interventi, spiegando che: “Sono contenta di essere qui in quanto sono stati dissolti difetti di comunicazione che si erano creati. Come ribadito dall’assessore Caruso, dove c’è cultura c’è turismo e dove esiste il turismo si sviluppano le attività produttive, ovviamente coinvolte e che a loro volta si rendono partecipi e propulsori per incrementare cultura e turismo portando avanti Messina che come asserisce il Sindaco De Luca deve ritornare ad essere una città normale che viva dei suoi tesori che sono numerosi”. La presidente Anello ha sottolineato che: “Quest’anno il lavoro su Messina è stato corale, ha coinvolto il Comune, l’Università e la Regione. Ritengo quindi che sia stato fatto un buon programma. Tra le iniziative evidenzio la possibilità di salire a Ganzirri sulla barca dei ‘cocciolari’ e raccogliere con loro vongole e cozze e soprattutto di vivere l’ecosistema della zona, e l’appuntamento di Floresta, borgo di 500 anime in un ambiente naturale straordinario che potrà essere visitato attraverso la guida di persone esperte”. Messina è ormai una ‘veterana’ del Festival, visto che partecipa dal 2017 come Caltanissetta e quest’anno sarà al fianco delle ‘debuttanti’ Enna, Caltagirone, Carini e Termini Imerese, poi Monreale, Bagheria, Trapani, Mazara e Marsala. Dal 2 ottobre toccherà a Sciacca, Cefalù, Erice, Ragusa e Scicli e alle due capitane Palermo e Catania. Nell’edizione dello scorso anno Messina ha aderito aprendo ai visitatori chiese dimenticate e villaggi fuori dai circuiti turistici con l’obiettivo di fare scoprire al pubblico la bellezza di luoghi inediti cittadini. Il programma per l’edizione 2021 prevede per i tre weekend, compresi tra l’11 e il 26 settembre, la fruizione di diciotto luoghi cittadini tra forti, castelli, basiliche, mostre, collezioni universitarie, con alcune sorprese inattese, ai quali si aggiungono sei passeggiate alla scoperta di Messina ed esperienze lungo il lago di Ganzirri sulle barche dei “cocciulari”.

Le Vie dei Tesori a Messina

L’antica Messina affacciata sullo Stretto, tra Scilla e Cariddi; la città eroica, sopravvissuta a invasioni, conquiste, rivolte; il luogo del grande Antonello, da cui passò in fuga Caravaggio; devastata dal terremoto del 1908 e rinata spezzata, dolente, ma ancora viva. Da quel cataclisma sono sopravvissuti ipogei, chiese, forti, ville, opere d’arte. Un patrimonio straordinario che si sfoglia e ogni sito ha una storia da raccontare. Si mostra ai cittadini, che recuperano memoria e senso di identità; si mostra ai turisti, che possono scoprire una città ancora fuori dai principali itinerari culturali del Paese. Messina propone un fitto programma di esperienze e passeggiate, a partire dalle preziose collezioni della settecentesca “Pubblica Libraria”, oggi Biblioteca regionale universitaria “Giacomo Longo”, dove si potrà cogliere l’occasione di scoprire alcune preziose sezioni (i manoscritti greci, bizantini e medievali del monastero del Santissimo Salvatore; gli incunaboli, le cinquecentine, le musiche della famiglia Stagno Belardinelli, e la porzione della collezione musicale del giurista messinese Salvatore Pugliatti, le riviste culturali di inizio ‘900, la Gazzetta Britannica), ma aprono anche altre collezioni universitarie: le maioliche Zipelli e i reperti dei Gesuiti dell’Antiquarium; e gli alberi esotici, le piante carnivore e la raccolta di succulente dell’antico Orto Botanico. E per restare in tema, l’inattesa villa Giovanna, ex sede della Guardia Regia oggi centro olistico Mater Vitae, a villaggio Pace, dove ci si troverà immersi in un vero giardino tropicale, che degrada verso il mare. Al Palacultura Antonello allestita la mostra Vara e Giganti; come quella alla sobria casa museo della poetessa dialettale Maria Costa, nel rione della Case Basse di Paradiso, dove è nato un Centro studi a lei intitolato. E ancora visite alla prima sede dei Domenicani in Sicilia, SS. Annunziata dei Catalani e all’avamposto dei cavalieri Teutonici, Santa Maria Alemanna. Nella chiesetta di San Giovanni di Malta si racconteranno la storia di San Placido, patrizio e monaco; a San Giuseppe si mostreranno il famoso “anello” e nella cappella di Gesù e Maria delle Trombe il Bambinello miracoloso; a San Marco Evangelista a Mili si cercheranno le tracce di Ferdinando II; e poi di fronte al Ferculum barocco dei fratelli Juvarra conservato gelosamente dai camaroti a Santa Maria Incoronata. Da non perdere i Forti: a partire dal ponte levatoio e dalla “capponiera” di Forte Ogliastri, ma da affacciarsi anche dalle feritoie, mentre a Forte San Salvatore da dedicare una preghiera alla Madonnina con vista sullo Stretto. Un’esperienza sarà di certo la “gogna” di Castel Gonzaga, dove venivano rinchiusi i condannati, e la torre merlata dell’antico castello di Roccaguelfonia dove finì Carlo II d’Angiò. Ritorna il Museo di cultura e musica popolare ospitato nell’antico casale di Gesso, sui Peloritani con la sua straordinaria collezione di strumenti musicali popolari e il laboratorio di zampogne.

Esperienze

Tre le esperienze due sono legate al lago di Ganzirri: il festival propone un photowalk alla ricerca degli antichi mestieri del borgo di pescatori, tra nassaroli e mastri d’ascia e un giro sulle barche tipiche dei molluschicoltori (cocciulari) che da più generazioni, con le stesse tecniche, coltivano le vongole nel lago di Ganzirri. Si potrà anche raggiungere Floresta, borgo di tradizione pastorale dove il tempo scorre lento, lontanissimo dai ritmi frenetici della città. Tutte le passeggiate e le esperienze si prenotano su e www.leviedeitesori.com e per le visite nei luoghi basterà acquisire un coupon.

Passeggiate

Le passeggiate proposte da Le Vie dei Tesori, in collaborazione con numerose associazioni locali, condurranno alla scoperta di aspetti particolari della città: dal centro storico sulle orme del mito, alle vestigie medievali e normanne; all’antica via del Dromo da percorrere in bici, sulla scia di dieci storie narrate; da Messina Mariana e devota al percorso che porta al santuario di San Sòstene a monte di Mili San Pietro fino al sito naturalistico di Borgo Pantano, a Rometta, dove sarà possibile scattare foto indimenticabili.

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