Messina

Venerdì 22 Novembre 2024

A Messina un museo ricorderà Elio Matacena, armatore filantropo

Elio Matacena. L'imprenditore regalò a Messina "La casa dei giochi"

Napoletano di nascita, messinese di cuore. Elio Matacena decise di investire risorse ed energie per la Sicilia e la Calabria, scegliendo l’area dello Stretto quale luogo in cui dare spazio alle sue poliedriche doti di imprenditore illuminato. A nove anni dalla scomparsa, avvenuta a 88 anni il 27 agosto del 2012, il suo nome resterà sempre legato all’attività di collegamento marittimo tra le due sponde, che fu tra i primi ad esercitare fondando nel 1965 con il fratello Amedeo la società Caronte, mentre sulla riva messinese nasceva la Tourist della famiglia Franza, con la quale egli promosse sempre rapporti di buon vicinato, fino alla formalizzazione dell’alleanza imprenditoriale che, nel 2004, sfociò nella nascita della società Caronte&Tourist - alla cui presidenza proprio Matacena fu nominato - e fu poi sancita anche dalla creazione della Fondazione Matacena-Franza. Nel frattempo, si espandeva non solo l’attività marittima, con la creazione delle Autostrade del Mare tra Salerno e Messina-Termini Imerese, ma anche la progettualità che culminò nella creazione della società Ponte di Archimede International, attiva nel campo delle tecnologie avanzate e delle energie rinnovabili tra l’Italia e l’Asia, con progetti riguardanti la Cina, le Filippine e l’Indonesia in sinergia con il Politecnico di Milano, l'Università Federico II di Napoli e l'Accademia Cinese delle Scienze. Fiore all’occhiello è la turbina Kobold ad asse verticale, che sfrutta le correnti marine per produrre energia elettrica: il prototipo - collocato nelle acque dello Stretto di Messina tra Ganzirri e Torre Faro - è stato donato nel 2014 alla Fondazione Horcynus Orca di Capo Peloro che ha portato avanti le attività di ricerca sotto l’egida di Unido, l’agenzia Onu per lo sviluppo industriale, e in sinergia con l’IAMC Cnr. I risultati, come spiega Gaetano Giunta, presidente del Consiglio dei Fondatori di HO, sono stati davvero rilevanti e hanno dimostrato la validità del processo produttivo in linea con gli standard della linea di distribuzione, come confermato anche dalle prove di collegamento del dispositivo alla rete Enel. L’impianto, destinato solo alla ricerca e non alla produzione, è stato ora disattivato ma avrà nuova vita: la Fondazione ha infatti richiesto al Demanio marittimo regionale (da cui si attende una risposta, che si spera sia celere e positiva) l’autorizzazione a trasferire la piattaforma nel Giardino delle Sabbie del Parco Horcynus Orca di Capo Peloro, dove sarà al centro di un museo-installazione che testimonierà il valore delle energie rinnovabili e delle risorse racchiuse in un elemento naturale impareggiabile come il nostro mare e che, in particolare, ricorderà la figura di un mecenate della ricerca, come fu Elio Matacena, al quale il Museo sarà intitolato. Numerose furono le onorificenze conferite a Matacena per la sua attività: nominato Cavaliere del Lavoro e Grande Ufficiale della Repubblica Italiana, nel 2004 ricevette il più importante riconoscimento della Repubblica Popolare Cinese per i meriti nel campo della cooperazione scientifica internazionale (l'International Scientific and Technological Award) e il Contributo di Amicizia dal primo ministro cinese Wen Jiabao. Attivo anche nel campo dell’informazione, fu tra i soci fondatori dell'Editoriale Vesuvio, poi trasformata nell'Editoriale del Mezzogiorno che edita il Corriere del Mezzogiorno (testata di Rcs Quotidiani che identifica le cinque più antiche edizioni locali del Corriere della Sera), mentre sempre a Messina diede vita ad una importante iniziativa di recupero urbano e promozione sociale creando - con puro spirito filantropico e consistente stanziamento di risorse proprie - La Casa dei Giochi, asilo nido e centro aggregativo rivolto alle famiglie disagiate del rione Villa Lina. La piccola oasi di serenità ricca di arredi colorati fu lasciata decadere quando venne meno il sostegno economico privato, venendo poi riconvertita nel 2014 dal Comune in centro accoglienza per migranti, funzione che svolge tutt’ora ospitando anche madri e bambini e mantenendo – pur se con destinatari diversi - la mission per la quale fu creata: dare risposte ai bisognosi. Nel decennale della sua scomparsa, che ricorrerà il prossimo anno, la città potrebbe onorare la memoria di Elio Matacena accompagnando ad esempio l’iniziativa legata al Museo della Ricerca di Capo Peloro con una intitolazione toponomastica, che consegni alla comunità territoriale presente e futura la figura generosa di un imprenditore sempre proteso a ricambiare quanto ricevuto.

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