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L'Inferno alle Gole dell'Alcantara al "gran finale", al via l'ultimo ciclo di repliche

L'Inferno alle Gole dell'Alcantara - Foto di Santo Consoli

Un finale in grande stile per le rappresentazioni nelle Gole dell'Alcantara che riprenderanno giovedì per concludersi domenica. La scommessa nell’anno del Coronavirus, il favore del pubblico, la magia degli effetti speciali e la corsa agli ultimi biglietti. Già tutti al lavoro con le Istituzioni per continuare a sostenere il turismo anche nel prossimo anno. Pensando a nuovi testi da mettere in scena e a nuovi luoghi in cui rappresentare i due kolossal.

Inferno - prodotto da Buongiorno Sicilia e Vision Sicily, con il patrocinio della Presidenza dell’Assemblea regionale siciliana e con il supporto di Isola Bella Gioielli - sold out da tre anni e inserito dalla Regione nell’elenco dei Grandi Eventi 2020, aveva già una fama considerevole. Ma il valore aggiunto dei magici effetti speciali firmati da Alfredo Vaccalluzzo, ha scatenato la corsa agli ultimi biglietti.

Per questo gli organizzatori consigliano di affrettarsi a prenotare, sia on line attraverso il circuito Boxoffice Sicilia, sia nel Botteghino delle Gole, aperto dalle 19 anche in questi ultimi giorni di repliche. Proprio Vaccalluzzo, nel tracciare un bilancio dell’esperienza, si è detto felice per l’entusiasmo del pubblico. “È stato magnifico, gratificante – ha detto -, lo stupore con cui hanno accolto i vulcanetti che sputano fiamme pensati dal regista per rappresentare l’inferno e che noi abbiamo reso sulla scena. E in questo luogo affascinante, il gioco di fuoco e di luci ci ha rimandato alla preistoria e alla nascita di queste Gole scolpite dal fiume: una grande emozione”.

Tempo di bilanci anche per Giovanni Anfuso, che ha adattato e diretto anche questa terza edizione di Inferno, e ha voluto ringraziare i produttori Luciano Catotti e Ninni Trischitta per aver tenuto fede agli impegni presi prima che scoppiasse la pandemia. “In un momento in cui – ha dichiarato -, tutto consigliava di tirare i remi in barca, quando il comparto spettacoli in Italia e in Sicilia in particolare è in ginocchio, Odissea e Inferno sono andati regolarmente in scena grazie ai nostri produttori, ai quali noi artisti dobbiamo stima e riconoscenza”.

“In quest’anno caratterizzato dal coronavirus – gli ha fatto eco il presidente di Buongiorno Sicilia  Simone Trischitta - sapevamo che sarebbe stato molto difficile mettere in scena i nostri spettacoli. Ma siamo riusciti a vincere questa scommessa soprattutto per il favore che il pubblico ci ha riservato. E di questo ringraziamo tantissimo i nostri spettatori”.

“Pensando a loro – ha aggiunto -, stiamo cominciando a lavorare per la prossima stagione estiva, a fianco delle istituzioni locali e regionali: per continuare a valorizzare il turismo nella Valle dell’Alcantara, c’è bisogno di un maggior sostegno agli imprenditori. Intanto, anche grazie alle indicazioni forniteci lo scorso anno dalle votazioni anche on line del pubblico, cominceremo a discutere con i nostri partner pubblici e privati sul titolo del nuovo spettacolo da proporre per accompagnare i nostri classici: Odissea e Inferno”.
Ringraziamenti da parte di Anfuso anche per il team artistico - “che si espresso a livello altissimo: attori, danzatori, scenografi, costumisti, musicisti, coreografi, il gruppo della regia, le maestranze”.

Parliamo di Liliana Randi (Narratrice), Davide Sbrogiò (Ugolino), Angelo D’Agosta (Dante), Salvo Piro (Virgilio), Giovanna Mangiù (Francesca da Rimini), Liborio Natali (Ulisse), Luciano Fioretto (Turista/Caronte), Gabriele D’Astoli (Paolo/Diomede/Arcivescovo Ruggieri). E poi i dannati: Alberto Abbadessa,  Alessandro Caruso, Giuliana Giammona, Luca Micci, Beatrice Pelati, Francesco Reale, Alessandra Ricotta, Francesco Rizzo, Rachele Ruffino e Ilenia Scaringi. E ancora lo scenografo e costumista, di Riccardo Cappello, l’autore delle musiche, Nello Toscano, la coreografa Fia Distefano,il light designer Davide La Colla e l’aiuto regista Agnese Failla.

Anche Anfuso ha voluto poi ringraziare il pubblico: “Spettatori – ha sottolineato - giunti non solo dalle province della Sicilia orientale, ma anche dalla vicina Calabria, e da Enna, Caltanissetta, Agrigento, Trapani, Palermo. E chissà che il prossimo anno i nostri classici non possano lasciare ancora l’Alcantara per spostarsi in quella Sicilia occidentale che tanto pubblico ci ha regalato”.

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