L'emergenza coronavirus non fa sconti. Sacro e profano, nessuna differenza: l'estate degli eventi, a Messina, è destinata a fermarsi. Non c'è ancora l'ufficialità, né per il Ferragosto messinese né per i concerti previsti l'estate prossima allo stadio San Filippo, ma ormai è chiaro che tutto quanto era in programma salterà. E se per gli spettacoli di Tiziano Ferro (27 giugno) e di Ultimo (15 luglio) si lavora già sottotraccia ad un rinvio all'anno prossimo, per l'evento per l'eccellenza dell'agosto messinese, la Vara, si ripeterà una circostanza, l'annullamento della processione, che non si verificava dai tempi della seconda guerra mondiale. L'assessore alla Cultura di Palazzo Zanca, Enzo Caruso, da una parte non si sbilancia, ma dall'altra non può che allargare le braccia: «In cuor nostro - dice - il desiderio sarebbe ovviamente quello di far svolgere la Vara anche quest'anno. Ma andremo sicuramente incontro a disposizioni nazionali che ce lo impediranno». E non potrà che essere così: immaginare, oggi, un assembramento di 150 mila persone nel cuore della città è più che utopistico. Anche qualora il virus dovesse sparire in estate come in molti auspicano. «Proprio quest'anno - spiega Caruso - avevamo pensato ad un cartellone di eventi omogeneo, fin dalle Barette, fino a dicembre, con l'intenzione di dare un taglio diverso agli eventi stessi. Ma adesso non siamo fermi e vogliamo farci trovare pronti». Già sono in cantiere degli slogan da lanciare per quella che sarà la fase di “ripartenza”. Anche in chiave turistica, perché no. Il ministro Franceschini è stato chiaro: se vacanze saranno, quest'anno, saranno vacanze italiane, di “prossimità”. L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Messina