Sta riscuotendo l'interesse del pubblico “ZeroZeroZero”, la serie tv prodotta da Sky Original, Cattleya e Bartlebyfilm in onda su Sky Cinema Uno e Sky Atlantic e on demand su Now Tv. In onda dal 14 febbraio, data in cui ha debuttato con un boom di ascolti, la serie, tratta dall'omonimo romanzo inchiesta di Roberto Saviano, ha la regia di Stefano Sollima, Janus Metz e Pablo Trapero.
Le trame della storia seguono il percorso di un carico di cocaina, dal momento in cui un potente clan della 'ndrangheta calabrese decide di acquistarlo fino alla consegna, svelando attraverso le vicende di una miriade di personaggi come l'economia illegale diventi parte di un business che coinvolge cartelli messicani, organizzazioni malavitose calabresi e insospettabili uomini e donne d'affari americani.
In un cast internazionale che comprende star del calibro di Gabriel Byrne, Tcheky Kario e Harold Torres anche bravissimi attori calabresi e messinesi, tra cui Giuseppe De Domenico, Francesco Colella, Walter Cordopatri, Saverio Malara, Angelo Campolo e Antonio Alveario.
Giuseppe De Domenico - che ha debuttato in teatro a Messina con Sasà Neri, prima di diplomarsi alla scuola dello Stabile di Genova - dà volto a Stefano La Piana, nipote del boss Don Minu (Adriano Chiaramida), che gestisce gli affari illegali di famiglia da un negozio di giocattoli usato come copertura. «È un criminale senza scrupoli e allo stesso tempo un uomo disposto a tutto per difendere il proprio nucleo familiare - racconta l'attore - . Nel processo narrativo della serie è stato interessante mettere in evidenza questa sua contraddizione».
Cresciuto a Ganzirri, De Domenico ci racconta come è stata recepita questa sua avventura dagli amici di sempre, quelli con cui ha condiviso gli anni del liceo Bisazza: «Siamo cresciuti in gruppo e il rapporto con la fama e la tv è qualcosa non ci è mai appartenuto.Che uno di noi possa fare parte di quel mondo suona un po' strano. Ci vorranno settimane per superare lo choc...».
Ad affiancare Stefano c'è Italo Curtiga, malavitoso interpretato dal catanzarese Francesco Colella, che ci parla così del suo personaggio: «Come ho scritto in un post su Instagram, Italo è un organismo vivente che dell'uomo ha solo le sembianze. Semina caos, imbecillità e morte. Ha piacere a stare tra i maiali con grave disappunto degli animali stessi. Mi sono impegnato affinché innescasse nel pubblico un processo di repulsione».
Amico fedele di La Piana è anche Nicola Curtiga, fratello di Italo, nonché personaggio istintivo e irruente, interpretato dal gioiese Walter Cordopatri. Diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia e direttore della Scuola di Recitazione della Calabria, l'attore è da sempre un cinefilo appassionato ed afferma di aver ritrovato in Sollima lo stesso stile registico del padre Sergio: «Il mio mito, Gian Maria Volonté, in “Faccia a Faccia” aveva lavorato con il padre di Stefano, il cui girato era piuttosto crudo e di forte impatto. Oggi è come se il figlio facesse tornare una generazione gloriosa del passato. Si è respirata quest'aria durante le riprese, perché Stefano ci trasmetteva comunque un'energia ed una potenza che non tutti i registi riescono a comunicare agli attori, cui bisogna anche dare spazio per ottenere il massimo».
Il reggino Saverio Malara nella serie ha invece il ruolo di Benedetto Bellantone, boss in contrasto con Don Minu per i forti interessi che si sono creati attorno alla cocaina, e gestisce il malaffare assieme ai figli Antonello (Giovanni Serratore) e Palmiro, interpretato dal messinese Angelo Campolo con l'accento e il dialetto di San Luca, molto simili a quelli messinesi. «Palmiro Bellantone vorrebbe muovere una ribellione nei confronti del fratello - ci dice Campolo - ma non ne ha la forza. È un personaggio apparentemente più debole, che in sé cova un'umanità impossibile da far emergere in quel contesto criminale».
Diretto da registi di prestigio, tra cui i corregionali Fabio Mollo e Mimmo Calopresti, Malara ha ritrovato sul set di San Luca e nella troupe internazionale lo stesso ambiente professionale della serie, del cui cast faceva parte, “Trust” di Danny Boyle, centrata sul rapimento di Paul Getty III: «Un'atmosfera senza divismi, di grande serenità e concentrazione, che stimolava a dare il massimo».
Altro messinese del nutrito cast della serie è Antonio Alveario, che nella quinta puntata (in onda il 28) sarà Giuseppe Curtiga, medico e zio di Italo, protagonista di una scena fondamentale per gli sviluppi della vicenda. Si dichiara ammaliato dalla superba bellezza dei luoghi: «Ho girato le mie scene di notte con Metz a Pentedattilo, un piccolo paese arroccato sui monti che sembra un presepe - racconta - . Non avevo mai lavorato in Calabria e ho scoperto una terra incredibile e sorprendente, con una contrastante dolcezza del paesaggio marino che va verso Palizzi. Un particolare questo, che mi ha colpito ogni giorno, assieme alla grande disponibilità e partecipazione della gente”.
Tra i luoghi in cui è stata ricostruita la Calabria rurale della serie anche l'Aspromonte, Bovalino e Reggio, con una parte di interni girati a Casablanca (Marocco).
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