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La "favola" di Giulia Siclari, le messinese vestierista degli artisti di Disneyland Paris

Dietro la magia del Parco di Disneyland Paris esiste una macchina umana di dimensioni stratosferiche, che lavora ininterrottamente, per regalare ai numerosissimi visitatori che giungono ogni giorno, un'esperienza indimenticabile.

Tra coloro che fanno parte di questa meravigliosa realtà, c'è anche una messinese: Giulia Siclari, classe 1992, che di professione fa la vestierista. Questo mestiere, in francese “habilleuse”, consiste nell'occuparsi di tutti i costumi di scena che gli attori e i ballerini devono indossare durante gli spettacoli e le parate. Giulia fa parte dell'equipe che cura ogni minimo dettaglio relativo ad abiti e accessori, assicurandosi che tutto sia in ordine e che ogni personaggio abbia il vestito giusto, adatto ad ogni evento. Un lavoro affascinante, di cui la ragazza non potrebbe essere più entusiasta.

«Quello che amo di questa professione - spiega - è la grande carica di adrenalina che mi trasmette. Infatti, spesso occorre pensare velocemente e prendere le decisioni giuste, in caso di imprevisti. È sempre un'emozione riuscire a gestire i momenti critici e far sì che tutto riesca per meglio, nonostante le difficoltà che si possono incontrare». Se Giulia oggi si trova in Francia, lo deve al suo amore per le lingue straniere.

«Dopo aver frequentato il liceo linguistico Brocca all'Archimede, mi sono iscritta alla Facoltà di lingue, sempre a Messina», racconta la ventisettenne. «Non ho terminato gli studi - continua - perché non appena si è presentata l'occasione, ho preferito partire». La giovane nel 2013, ha infatti risposto ad una candidatura sul sito di Disneyland, diventando, dopo aver superato alcuni colloqui, operatrice di attrazione all'interno del Parco. «Ho ricoperto quel ruolo per 4 anni - ricorda la ragazza - poi, dopo essere stata assunta a tempo indeterminato, ho avuto la possibilità di accedere a delle candidature interne, così ho fatto domanda per la posizione di vestierista».

Un mestiere che Giulia ha imparato sul campo, impegnandosi e guadagnandosi la fiducia del suo manager, che l'ha voluta nel suo team al termine del periodo di prova previsto. «A differenza dell'Italia, qui si tende molto a premiare il merito - rivela - infatti, mentre per alcuni ruoli sono richiesti determinati titoli di studio, per altri si offre la possibilità di imparare direttamente attraverso la gavetta, e si è bravi si viene confermati. È un peccato - prosegue - che le nostre Università non ci formino per il mondo del lavoro. Si passano tanti anni sui libri e appena laureati ci si preclude tante posizioni, perché non si ha esperienza. In Francia invece, si fanno stage in azienda fin dall'età di 14 anni».

Se da un lato la ventisettenne è felice della sua vita all'estero, dall'altro non manca di pensare spesso alla sua terra. Infatti, nemmeno la magia di un luogo splendido come Disneyland Paris, riesce a contrastare la nostalgia di casa, che ogni tanto riaffiora.

«È come se il mio cuore fosse diviso in due - confessa Giulia - qui ho un'occupazione che mi rende felice e ho incontrato l'amore, ma a Messina ho lasciato la mia famiglia e miei amici, e mi mancano tante cose come il nostro mare e la nostra cultura». In verità, la ragazza non esclude un giorno di tornare a vivere in riva allo Stretto: «Se la situazione occupazionale migliorasse e ci fosse la possibilità di un lavoro dignitoso e in regola, perché no. Io amo Messina, ma ora come ora rientrare sarebbe come fare un passo indietro».

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