È la star internazionale, con passaporto affettivo italiano. La sua versione di “Amore che vieni, amore che vai”, come omaggio a Fabrizio De Andrè, ha emozionato l’Ariston e rappresentato uno dei punti artistici più alti del Festival di Sanremo.
Qualche giorno dopo il cantautore libanese, legatissimo al Belpaese, ha entusiasmato il pubblico di Reggio Calabria per la sua “prima volta in Calabria”. Mika è sceso dal palco e ha raggiunto i suoi fan, cantando e camminando tra il pubblico in platea.
«Dodici date in Italia – ha spiegato l’artista nel corso del concerto, tutto incentrato su colori, emozioni e sentimenti – Da Bolzano, fino a qui, Reggio Calabria. Era una sfida che avevo deciso di prendere con la mia squadra e non è stata semplice. Non ci sono tanti stranieri che hanno fatto dodici date in questa maniera da nord a sud. La mia motivazione non era per niente legata a questo orgoglio di fare una cosa che non si fa tanto, ma semplicemente per capire meglio, con i miei occhi, le mie orecchie e la mia pelle, quello che è l’Italia».
Ma non finisce qui e così Mika sarà uno dei grandi protagonisti dell’estate del Teatro Antico di Taormina. Mika ha annunciato le tappe estive del suo “Revelation Tour” che prevedono, fra le tappe europee, quattro concerti in Italia, all’Arena di Verona, a Umbria Jazz, in Sardegna e con la “prima” nazionale estiva al Teatro Antico di Taormina il 4 agosto (organizzato da Carmelo Costa).
Dieci milioni di dischi venduti in tutto il mondo, 9 album pubblicati di cui 3 live, un elenco infinito di prestigiosi premi internazionali, Cavaliere della Repubblica Francese per meriti artistici e culturali, innumerevoli programmi di successo nelle televisioni di mezzo mondo, Mika rappresenta uno degli artisti più poliedrici e di maggior successo del panorama musicale internazionale.
Il tour mondiale è iniziato lo scorso autunno, e ha già visto Mika trionfare, oltre che nei principali Palasport italiani, a Parigi, Bruxelles, Bordeaux, mentre è atteso in primavera in Nuova Zelanda, Australia, Giappone, Corea, Cina, Brasile, Stati Uniti e Canada, prima del ritorno in Europa per la parte estiva del tour.
Uno spettacolo curato nei minimi dettagli, che vedrà Mika esibirsi in tutte le sue innumerevoli hit, oltre che nei brani del suo ultimo Album “My name is Michael Holbrook”, e dove l’artista sarà anche ballerino, scenografo, attore, creando quel rapporto unico con il pubblico che da sempre contraddistingue le sue performances. Un album che nasce da una crisi profonda, che lo ha riportato alle origini come lui ha spiegato più volte: «Non sapevo da che parte cominciare, ero in piena crisi creativa, nel senso che non avevo niente da dire. Così, come sempre in queste situazioni, mi sono detto che dovevo buttarmi verso l’ignoto, e per me l’ignoto è la famiglia di mio padre – racconta – Vedere il mio nome su tutte quelle tombe mi ha esaltato, è stato bello conoscere quel pezzo della mia identità ancora inesplorato. Ho sentito il bisogno di difendere le mie radici e ho cominciato a scrivere: My Name is Michael Holbrook, I was born in 1983. Mi chiamo Michael Holbrook, sono nato nel 1983».
Un rapporto difficile con il padre, una madre sempre presente, una sorella con problemi di salute e una adolescenza difficile con la dislessia e una serie di problemi che ne hanno condizionato la crescita. «Ma ho fatto pace con gli ultimi 12 anni. Perché l’unico modo che conosco per vivere ed esprimermi è creare musica, scrivere, esibirmi. Senza questo non esisto».
A Taormina si esibirà. E sarà uno spettacolo indimenticabile.
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