Sono bastate solamente 36 ore a Salvo e Franz, gli stilisti messinesi creatori del marchio tutto peloritano “Cristo' Couture”, per confezionare gli abiti da spedire direttamente alla presentatrice Emanuela Tittocchia, direttrice artistica dell'opening del Festival di Sanremo 2020, che ha chiesto personalmente il loro “aiuto”.
E nella loro casa-laboratorio, a San Giovanello, che spesso definiscono il loro quartier generale, è facile perdersi in quei manichini, in quelle stoffe candide, in quei vestiti sapientemente creati artigianalmente che hanno conquistato tanti premi, come il primo posto al “Tusposa” di Cosenza. Ma la vera soddisfazione è legata ad un progetto, che ancora una volta vuole portare alto il nome di Messina, e soprattutto mette in primo piano la bellezza dimenticata, spesso sconosciuta.
Un percorso di successo, quello di Salvo Casella e Franz De Feudis, esploso esattamente l'anno scorso. Infatti, proprio nel febbraio del 2019, con la sinergia creata con Giuseppe Fata, artista calabrese, famoso a livello internazionale per le sue "Head sculpture", ha preso vita il primo servizio "Sacred", realizzato tra le rovine della chiesa vecchia di Zafferia:
«Le foto - raccontano - sono state presentate al Fashion Week e al Design Week di Milano e per il successo ottenuto hanno fatto il giro del mondo e sono state pubblicate dai più importanti magazine di moda. Nell' ultimo anno, particolarmente intenso, siamo stati ospitati in vari concorsi di moda tra Calabria e Sicilia, e a Paternò abbiamo conosciuto Ambra Lombardo, nota al grande pubblico per la partecipazione al Grande Fratello. Si è letteralmente innamorata dei nostri abiti e ci ha chiesto di fornirle degli outfit per diversi eventi. Una bella collaborazione , conclusasi da poco, che ci ha portato visibilità anche a Canale 5 negli studi di Barbara D'Urso».
E anche se si cerca di viaggiare lontano, varcando i confini dello Stretto, che le radici restano salde lo dimostra questo secondo progetto, che di fatto inaugura un filone che intreccia moda e arte: «Vogliamo continuare ad accendere i riflettori - continuano i due stilisti - su alcuni luoghi bellissimi della città, beni inestimabili, al momento non fruibili e che meritano di essere restituiti alla collettività. E proprio girovagando su Google abbiamo scoperto la cripta del Duomo di Messina, rimanendone affascinati. In brevissimo tempo ci siamo attivati per esporre il nostro progetto alla curia e in particolare a mons. Giuseppe La Speme, che ci ha aperto le porte di un posto meraviglioso che racconta una Messina diversa e incantevole».
Così è nato “Simulacrum”: «Quest' anno ricorrono i 500 anni dalla morte di Raffaello, uno dei pittori più celebri del rinascimento, e Giuseppe Fata ci ha coinvolto in questo progetto. Abbiamo realizzato un abito “haute couture”, ispirato sempre al barocco siciliano, con pregiatissimi tessuti, sormontato da sontuosi ricami in polvere di cristalli oro, e l'artista Fata ha impreziosito il tutto con un'imponente testa scultura dedicata alla “Madonnasistina” di Raffaello». Il risultato immortalato nelle immagini del fotografo Saro Campione è sorprendente, tanto che il confine tra foto e dipinto diventa labile :
«Anche questo progetto sarà presentato ancora una volta alle Settimane della moda e del design di Milano, ma il nostro vero obiettivo è quello di far conoscere le nostre bellezze in tutto il mondo. E sarebbe stupendo non solo portare alla luce della ribalta questi beni, ma trovare investitori o fondi necessari per il loro recupero totale. E ci auguriamo davvero che le istituzioni ci diano il supporto necessario per portare avanti questo progetto che ci sta particolarmente a cuore».
Il cammino dei due continua, con l' umiltà che li contraddistingue. E saranno proprio loro a realizzare i capi per le campagne pubblicitarie della “Kadus Professional”, nota multinazionale che si occupa di prodotti di bellezza per capelli. E Il tutto è nato da una "scommessa" fatta a San Giovannello.
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