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Taormina, non solo glam: ai Nastri d'argento anche tanta emozione e... cinema

Non solo glamour e prestigioso Made in Italy, alla cerimonia di consegna dei Nastri d'argento numero 73, sabato sera al Teatro Antico, ma grande cinema e momenti di commozione, a partire dal ricordo di Carlo Vanzina, ad un anno dalla sua scomparsa.

Annunciata nell'anteprima di apertura dalla presidente del Sindacato Giornalisti Cinematografici Laura Delli Colli, una breve clip del docufilm “Carlo Vanzina - Il cinema è una cosa meravigliosa”, tributo al grande regista, realizzato da Antonello Sarno ed Enrico Vanzina, che sul palco ha premiato Paola Cortellesi, migliore attrice di commedia per “Ma cosa ci dice il cervello”. Massiccia la presenza femminile quest'anno, a comincare dalla presentatrice Anna Ferzetti, che con brio ed eleganza ha accolto sul palco un importante parterre di donne, tra cui Anna Foglietta (miglior protagonista per “Un giorno all'improvviso”), Marina Confalone (migliore attrice non protagonista per “Il vizio della speranza”, premiato anche per la canzone “'A speranza” di Enzo Avitabile) e la stessa Cortellesi. A loro si è aggiunta Serena Rossi, premiata con un Nastro speciale per l'intepretazione di Mia Martini in “Io sono Mia”, che ha regalato un'emozionante esecuzione di “Almeno tu nell'universo”.

Nastro speciale anche a Noemi che si è esibita con la cover di “Domani è un altro giorno”, brano cult di Ornella Vanoni, rifatto per l'omonimo film di Simone Spada con Marco Giallini e Valerio Mastandrea. Quest'ultimo riconosciuto come miglior regista esordiente, ex-aequo con Leonardo D'Agostini (“Il campione”), per “Ride”. Ma è stata anche la serata de “Il traditore”, forte di sette premi, tra cui: film, regia, colonna sonora (a Nicola Piovani, presente con video messaggio), attore protagonista (Pierfrancesco Favino, magistrale interprete di Tommaso Buscetta). Premiati anche come attori non protagonisti dello stesso film Luigi Lo Cascio e Fabrizio Ferracane. Al momento della consegna dei prestigiosi riconoscimenti, il regista Marco Bellocchio ha anche ringraziato, per la sua interpretazione di Totò Riina, l'attore messinese Nicola Calì, presente in platea.

Significativi per le tematiche trattate i premi per la commedia tributati a “Bangla”, opera prima autobiografica del ventitreenne Phaim Bhuiyan, bengalese nato in Italia, ed a Stefano Fresi, miglior attore di commedia per “C'è tempo” (Walter Veltroni), “L'uomo che comprò la luna” (Paolo Zucca) e “Ma cosa ci dice il cervello” (Riccardo Milani). L'attore romano ha ricevuto anche il Premio Manfredi da Erminia Ferrari, vedova del grande Nino, e dalla nipote Sarah Masten. Un Nastro tutto siciliano anche a Daniele Ciprì per la fotografia de “Il Primo Re” e “La paranza dei bambini”. Nastro speciale per i suoi primi 30 anni di cinema a Domenico Procacci, produttore del film di Bhuiyan.

Tra sorrisi e qualche lacrima, la serata si è conclusa con il tributo a Pietro Coccia, fotografo delle star scomparso il 3 giugno scorso, presenza costante ai Nastri e ad altri eventi cinematografici. In suo onore, tutti i fotografi presenti hanno alzato sul palco le macchine al cielo per salutarlo ancora una volta.

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