Memoria e solidarietà: un binomio ben noto a Messina che, più volte distrutta e rinata grazie alla generosità del prossimo, ha sentito forte il richiamo della cooperazione. Una memoria tramandata non solo da chi, sopravvissuto, ha consegnato una testimonianza viva degli eventi, ma anche dalle pagine dei quotidiani che con grande sensibilità hanno dato voce al racconto di quei giorni.
“Quando l’umanità unisce: Messina 1908 - Belice 1968” è il tema dell’incontro promosso e organizzato da Dino Calderone, presidente del Comitato “Messina 908” con la Scuola diocesana per la formazione teologica di Base “San Luca Archimandrita”, nei locali dell’istituto Ignatianum. Un dibattito a più voci, sulla mobilitazione spontanea di Messina in occasione del terremoto che colpì la valle del Belice nel 1968, intercalato dalle testimonianze di “chi c’era stato”.
Quella solidarietà venne raccontata dalle pagine della Gazzetta del Sud, che, lanciando la prima richiesta d’aiuto per la costruzione di una scuola, amplificò anche l’azione promossa da mons. Francesco Fasola che aprì una sottoscrizione per la costruzione del “Villaggio Messina”. “Rileggendo le cronache di quei giorni emerge la grande sensibilità dei giornalisti”, racconta il vice capo redattore della Gazzetta del Sud Lucio D’Amico, sottolineando la straordinarietà della gara di solidarietà che travolse le redazioni della Testata, assalite dai lettori che accompagnavano gli aiuti economici a messaggi di grande umanità.
Al convegno, moderato dal direttore della Scuola “San Luca Archimandrita” don Roberto Romeo e promotore di numerosi eventi culturali, sono intervenuti anche il geologo Francesco Rubino che ha curato la mostra fotografica sul Belice allestita nei locali del S. Ignazio e padre Marco D’Arrigo.
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