Contaminazioni, energia, viaggio di suoni e colori. Una serata "diversa", non la solita "routine" da dancefloor del sabato sera, quella vissuta allo "Shore" di Milazzo, sotto la direzione artistica di Stefano Russo, grazie all'esibizione dell'ormai collaudata coppia formata da Andrea Casta, violinista eclettico ed emergente, e dal dj-producer Andrea T. Mendoza. Un percorso musicale di oltre due ore nel corso delle quali il talento dello strumentista lombardo ha accompagnato al meglio il dj set di electro-dance che ha coinvolto il pubblico attraverso un “groove” molto spinto, ma al tempo stesso attraente. L’abilità con cui Casta ha seguito, pezzo dopo pezzo, il “flow” proposto dalla consolle è stata un’ulteriore testimonianza di come qualsiasi genere musicale abbia bisogno di talento vero per poter essere apprezzato e goduto da “addetti ai lavori” o da semplici appassionati. «È proprio così – ha evidenziato Casta prima della sua esibizione – non ha importanza il tipo di musica che vai a proporre, è fondamentale che si crei, con la tua band o con il dj con cui suoni, quel feeling particolare che renda lo spettacolo credibile e affascinante. L’esperienza della dance elettronica mi sta piacendo sempre più perché riesce a darmi tanta energia e il fatto che centinaia di ragazzi si esaltino durante i nostri interventi non può che regalarci ulteriore gratificazione». Non solo sound frenetici, ma anche coreografie originali e ammiccanti. Casta, infatti, ha aggiunto un particolare che rende la sua esibizione davvero originale: «La scelta di dotarmi di un archetto luminoso – ha aggiunto il giovane violinista – in effetti dà quel tocco in più perché nell'atmosfera delle discoteche rappresenta un effetto scenico di richiamo e si incastra bene con il resto degli "special-lights" tipici di questi locali». Andrea T. Mendoza è un dj affermato e di lungo corso che ha “suonato” in tutti i migliori club italiani e internazionali; autore, peraltro, di tante produzioni di successo e non ha avuto alcuna difficoltà ad adattarsi a questa innovativa soluzione: «Con Andrea siamo ormai affiatatissimi – ha detto – non c'è neanche bisogno di preparare chissà quali programmi prima, basta partire col set e lui è bravissimo a inserirsi con il suo violino. C’è un rapporto ormai di simbiosi che poi ci permette di dare il meglio di noi stessi durante le serate. Io in consolle e Andrea col suo violino cerchiamo di scuotere la pista... e devo dire che spesso ci riusciamo». E, in effetti, è stato così anche in questa occasione: tutti a ballare senza pause mentre Casta, con quell'archetto fluorescente, è sembrato quasi un novello guerriero di “Star Wars” che agita la sua spada luminosa alla conquista di nuovi orizzonti tra "assolo" virtuosi e ritmi sempre più incalzanti. Alla fine la giusta ovazione per uno spettacolo gradevole e originale.