Sono state annunciate durante la trasmissione “Piazza Verdi” su Rai Radio3 le nomination della 41esima edizione dei Premi Ubu, tra i riconoscimenti più prestigiosi in ambito teatrale. Promosso dall’Associazione Ubu per Franco Quadri – nata per valorizzare l’opera del grande critico ed editore milanese – il riconoscimento unisce artisti, critici e spettatori di diverse vedute in un unico respiro. 15 categorie, dallo “Spettacolo dell’anno” ai “Premi Speciali”, con l’inserimento dall’anno scorso di un “Premio alla carriera” che quest’anno vede in nomination Giovanna Daddi e Dario Marconcini, Giancarlo Ilari ed Enzo Moscato.
Tra i quasi 60 candidati alle nomination, scelti dai 55 referendari che hanno preso parte alla votazione, c’è anche il messinese, di Patti, Tindaro Granata – già premio Ubu con lo spettacolo “Geppetto e Geppetto” – candidato questa volta alla prestigiosa voce di “Miglior Attore o performer” per l’interpretazione di una Caterina, insieme tenera e inquietante, ne “La bisbetica domata”, di William Shakespeare, nell’adattamento e traduzione di Angela Dematté e la regia di Andrea Chiodi.
Per la sezione dedicata ai “Premi Speciali” invece figura la realtà del “Teatro dell’Acquario - Centro RAT” di Cosenza per avere nel corso degli ultimi 42 anni creato, inventato, organizzato il teatro, in tutte le sue forme, in una città complicata come Cosenza, dove ha promosso non solo rassegne e spettacoli ma anche laboratori di teatro, musica, tradizioni popolari per giovani, bambini.
I nomi dei vincitori degli “Oscar” del teatro italiano verranno rivelati durante una cerimonia al Piccolo Teatro Studio Melato di Milano il prossimo 7 gennaio, in diretta radiofonica su Rai Radio3 che dedicherà l’intera puntata della trasmissione “Radio3 Suite”, a cura di Graziano Graziani.
Tindaro Granata è in ballottaggio con gli attori Gianfranco Berardi per “Amleto take away” (presentato in prima nazionale alla scorsa edizione del Festival Primavera dei Teatri di Castrovillari), Lino Guanciale per “La classe operaia va in paradiso”, liberamente tratto dal film di Elio Petri, di Paolo Di Paolo, regia di Claudio Longhi, e Lino Musella per “Ritratto di una nazione” e Marco Sgrosso per “Il teatro comico” di Goldoni, regia di Roberto Latini.
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