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“Il Cacciatore”, c’è la messinese Katia Greco

“Il Cacciatore”, c’è la messinese Katia Greco

Torna stasera su Rai2 alle 21:20 “Il Cacciatore”, serie dedicata alla figura di Alfonso Sabella, il magistrato che nel 1993 arrestò alcuni esponenti di Cosa Nostra nella Sicilia sconvolta dalle stragi di Capaci e Via D’Amelio. Nel primo dei due episodi in onda, “Idi di marzo” (l’altro è “Famiglia”), si racconta come Sabella, nella fiction Saverio Barone (Francesco Montanari), arrestò il mafioso “Uccio” Barbagallo (Alessandro Giallocosta).

Co-protagonista di questa storia la messinese Katia Greco nei panni di Serena, amante di Barbagallo, che aiutò le forze dell’ordine ad incastrarlo. «Serena era una ragazza di Villabate che viveva in condizioni economiche molto precarie – racconta l’attrice – quando scoprì che il suo uomo era un malavitoso lo denunciò. Di Serena mi ha colpita il fatto che, pur trovandosi in situazioni difficili da gestire, mantenesse un’ingenuità di fondo accompagnata da spessore umano e coraggio da vendere. Studiando il personaggio ho capito che più della paura di mettere a rischio la propria vita, il suo gesto nascondeva una grande voglia di riscatto. Temeva di essere uccisa dopo la denuncia, ma era più forte in lei la volontà di trasformare la sua vita. Infatti cambierà nome e città e le troveranno un lavoro».

Il set de “Il Cacciatore” è quasi tutto formato da siciliani. Che atmosfera si respirava?

«Bellissima. In questo episodio ho lavorato con Stefano Lodovichi, regista del primo blocco di puntate, professionista vero, capace di creare un clima di tranquillità sul set, importante per girare alcune scene di nudo. Stefano mi ha messa nelle condizioni di lavorare bene, facendomi sentire protetta. Inoltre il cast tecnico era molto giovane e allo stesso tempo molto professionale, perché il linguaggio de “Il Cacciatore” è originale, fresco ed energico, non dissimile dalle produzioni di Netflix e altre realtà estere. Non a caso sarà l’unico prodotto che rappresenterà l’Italia al primo festival delle serie tv a Cannes».

Come ti sei trovata con il protagonista Francesco Montanari?

«È stato bello lavorare con lui, perché è un ragazzo solare, alla mano e con molto talento, oltre che un compagno di lavoro generoso, disponibile anche a cambiare la scena per renderla più fluida, più nostra. Quando c’è un bel clima ed un rapporto positivo con artisti competenti il risultato finale si coglie».

I tuoi progetti?

«A breve inizierò le riprese di una puntata de “L’Allieva 2”, fiction tratta dai romanzi della scrittrice messinese Alessia Gazzola, diretta da Fabrizio Costa, già regista di “Catturandi”. Prossimamente usciranno “The Elevator” di Massimo Coglitore e l’horror “Cruel Peter”, di Ascanio Malgarini e Christian Bisceglia girato a Messina, in inglese. Un’esperienza bellissima».

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