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Attesa per il gospel dei “Sound of Victory”

Attesa per il gospel dei “Sound of Victory”

Per una sera sembrerà di essere a Brooklyn. Una musica che da un po’ di anni ha fatto breccia tra i fedeli del Vecchio Continente arrivando da lontano, dai canti di lavoro degli schiavi. Gospel vuol dire Vangelo. E, infatti, i neri ripetevano ossessivamente i salmi con l’accompagnamento della musica, il battito delle mani e la danza. Con il gospel la preghiera a Dio si fece fisica, per raccontare contestualmente il cammino umano e spirituale di un popolo travagliato. E non è un caso che il gospel, e prima ancora lo spiritual, così pieni di passione, rappresentino non solo una lode al Signore ma anche un pretesto per parlare di sé, del proprio vissuto. Racconto di un’umanità calpestata nei suoi diritti primari, il gospel è dunque un grido gioioso di libertà. Agli ordini di Vincent Bohanan ci sono tre soprani, Cristal Pinnock, Delora Samuel e Tiffany Woodson, tre contralti, Florence Marshall, Kaylah Harvey e Shannon Young (contralto), e tre tenori, Carlton Ellen, Emmanuel Hunter e Richard Tolbert, accompagnati da una sezione ritmica composta da Andre Jones (tasteriere), Daniel Revell (batteria) ed Emmett Walker IV (basso)

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