MESSINA
Dopo il successo di “Milano” e “Pia Contessa”, i Fuoricentro di Maurizio Camuti tornano con un nuovo singolo dal titolo “Valigie di cartone”, accompagnato anche da un videoclip girato in Sicilia tra Palermo, Catania, Messina, Patti e Ficarra, con un cast tecnico e artistico interamente siciliano: dagli attori Gabriella Cacia , Lelio Naccari e Raffaella Schepisi, ai registi Morgan Maugeri e Luca Anello.
Protagonista della parte narrativa del video è Gian Luca Camuti, fratello di Maurizio e giovane politico che ha scelto di impegnarsi attivamente nella propria terra, tanto da candidarsi alle ultime elezioni amministrative nella cittadina di San Piero Patti. “Valigie di cartone” è una bella ballata pop dal testo autobiografico: racconta infatti la storia dello stesso cantante dei Fuoricentro Maurizio Camuti, che svariati anni fa ha lasciato la Sicilia per cercare nuove opportunità a Milano, città che l'ha accolto e in cui ha avuto modo di realizzarsi. La mancanza di lavoro e la necessità di dover lasciare la propria terra sono argomenti che stanno molto a cuore a Camuti che, oltre a essere un musicista, è anche sindacalista.
“Valigie di cartone”, fin dal titolo, vuol rievocare l’epoca dell’emigrazione, che oggi sembra tornata d’attualità in maniera preoccupante. E’ anche l’occasione opportuna per affrontare la questione della disoccupazione che, soprattutto al Sud, è un problema molto allarmante. La Sicilia in particolare è una terra, come dice il testo, “gialla e un po' amara”: alla sua bellezza, infatti, si contrappone la delusione per le troppe cose che continuano a non funzionare. “È una canzone che in fondo vuole denunciare un destino comune a molti, ovvero a tutti coloro che hanno deciso di non adeguarsi al sistema e che, di fatto, hanno come unica alternativa il biglietto del treno o di un aereo”, spiega Maurizio Camuti, aggiungendo: “Ogni volta che torno in Sicilia resto folgorato dalla bellezza della mia terra e dal suo potenziale, ma ho come l'impressione che nessuno voglia sfruttarli, onde evitare di rompere equilibri oramai insostenibili e utili solo a pochissimi. Invece servirebbe maggior coraggio, una presenza maggiore delle istituzioni e una politica più incisiva e libera, evitando di continuare a sostenere degli ‘insostenibili’, a qualsiasi corrente essi appartengano”. Maurizio Camuti conclude con un auspicio: “Vorrei che si riuscisse a rompere questo vascello di vetro per far entrare aria nuova e pulita. Per evitare che la gente debba continuare a partire con le valigie di cartone, come accadeva più di cento anni fa”.
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