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"Tante cose non funzionano, Messina perderà i grandi eventi"

"Tante cose non funzionano, Messina perderà i grandi eventi"

I numeri non lasciando dubbi: il concerto di Tiziano Ferro a Messina è stato un successo straordinario con 35 mila spettatori, provenienti da tutta la Sicilia e dalla Calabria. Sulla scia di quanto accaduto negli anni precedenti con Vasco Rossi, Ligabue, Jovanotti, Pooh. Ma se sotto il profilo dell’evento musicale nulla può essere detto con migliaia di fan entusiasti per il cantautore di Latina, non è così per ciò che concerne l’organizzazione, soprattutto fuori dallo stadio.

Il servizio tram-navetta ha funzionato male, con i bus letteralmente paralizzati nel traffico; nei parcheggi a pagamento troppe auto rispetto ai posti disponibili con persone che dopo aver comprato i tickets sono state costrette ad andare altrove; tantissimi i parcheggiatori abusivi; svincolo di San Filippo chiuso a metà pomeriggio mentre i pannelli luminosi in autostrada continuavano ad indicare il San Filippo come uscita per il concerto. E poi tanta sporcizia dentro e fuori lo stadio.

Ma gli organizzatori dell’evento non ci stanno a finire nel mirino delle critiche e rimandano le responsabilità all’Amministrazione comunale. «Siamo molto contenti per la risposta del pubblico – commenta Carmelo Costa, amministratore unico di Musica da Bere e local promoter dell’evento – con 35 mila spettatori e una ricaduta economica incredibile per il territorio di Messina. Basti pensare che da Milazzo a Letojanni, quel giorno, non si trovava un posto in albergo. Lo faccio ogni anno ma è giusto ricordarlo: le Camere di commercio di Milano e Torino, per eventi del genere, stimano in sette volte l’incasso la ricaduta sul territorio. Diciamo che in Sicilia non è proprio così perché si tratta di una regione povera, ma almeno a 5 volte ci arriviamo. Vi sembra poco per zone depresse economicamente come la nostra?».

Quindi il j’accuse. Pesantissimo. «Ma dobbiamo riscontrare gravi lacune dovute all’inerzia di questa Amministrazione comunale – tuona Costa – E le cose peggiorano di anno in anno: dal 2007 a oggi ho organizzato a Messina tantissimi eventi, ma è sempre peggio. Eppure si tratta dei maggiori eventi musicali del Sud Italia, non lo dico io ma i numeri. Già ci sono le difficoltà dovute a uno stadio che ha delle problematiche evidenti: dalla zona non facilissima, alla mancanza di trasporti pubblici, passando da parcheggi ridotti con appena 1.300 stalli auto che significa al massimo 6.500 persone su 40mila potenziali. Ma questa Amministrazione non sembra preoccuparsene e per mesi ha solo promesso anche con atti scritti per poi disattendere gli impegni presi. E ricordandosi che c’era un evento di tale portata solo negli ultimi giorni. Ho tutte le mail e le pec che lo certificano. Volete degli esempi: la scerbatura dei parcheggi. Da ottobre parliamo con l’assessore Ialacqua. Era a carico dell’Amministrazione, li abbiamo chiamati mille volte. Alla fine due giorni prima del concerto l’abbiamo fatta noi per evitare conseguenze gravi per l’incolumità pubblica, visti gli incendi di questi giorni. E poi le navette: ne hanno messo a disposizione poche e sporchissime, pubblicizzando il servizio solo il giorno prima. Con evidenti fallimenti. E l’interno del San Filippo: ci hanno consegnato uno stadio sporchissimo e con seggiolini che sono in larghissima maggioranza ormai deteriorati. L’amministrazione straordinaria non spetta certo agli organizzatori. Ma qui questa cosa non sembra preoccupare nessuno – attacca ancora il promoter catanese – Pensate al parcheggio multipiano che c’è nella strada arginale: ogni volta sento dire che lo riapriranno il prossimo anno. E intanto si stanno rubando tutto il ferro. Sarebbero altri mille posti auto! Vi rendete conto. Queste cose andrebbero attenzionate non dai giornali o da noi organizzatori ma da altri organi... Con questi presupposti – conclude Costa – temo che sia difficilissimo per Messina rivedere eventi come quelli di Tiziano Ferro, Vasco Rossi e Ligabue. Anche perché le altre città, a cominciare da Palermo si stanno organizzando. Noi dobbiamo tutelare il nostro pubblico e quello degli artisti. Da contro mi è piaciuto molto il lavoro fatto dalle forze dell’ordine fuori dallo stadio, nelle zone di prefiltraggio e l’azione contro l’ambulantato selvaggio. Io mi prendo le mie responsabilità se qualcosa non ha funzionato nei parcheggi o all’interno dello stadio. Lì l’organizzazione spettava a me, ma fuori no. Il lavoro dei professionisti si vede, i danni dell’approssimazione anche...».

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