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La magia del tango tra musica e danza sullo Stretto

La magia del tango tra musica e danza sullo Stretto

MESSINA

Due corpi dalle fattezze quasi identiche si fondono in un abbraccio intimo, profondo, muovendosi in assoluta armonia. Gesti naturali, spontanei, precisi disegnano nello spazio mondi fantastici, dando vita ad un tango appassionato. Proprio come alle origini di questo ballo ammantato di fascino, passione, sensualità, i fratelli German e Nicolás Filipeli danzano insieme e, attraverso una tecnica particolare, portano la magia del tango in giro per il mondo. Anche a Messina, dove sono stati applauditissimi protagonisti di una Milonga speciale alla Casa del Tango, alla quale ha partecipato tutta la comunità tanguera dello Stretto, siciliana e calabrese.

La loro prima volta nella Città dello Stretto, accompagnata da una festa della cultura e delle tradizioni argentine rivissute nei suoni e nelle atmosfere musicali ricreate dal vivo dall’orchestra argentina Sanluistango e dal cantante Nelson Filipi; a curare la selezione musicale Paolo Miraglia.

Ben dieci talentuosi artisti per raccontare l’Argentina, la sua storia, le sue tradizioni che si mescolano e si intrecciano col tango, ballo capace di unire i popoli, raccontare attraverso un abbraccio intimo e naturale partenze e ritorni, una danza che evoca profonda nostalgia e infinita passione, ed è soprattutto incontro, tra corpi, narrazioni, tempi.

La magica perfezione propria dei gemelli Filipeli, incontrando la maestria musicale che recupera nel passato melodie proprie del tango, dell’artista Nelson Filipi e dell’orchestra Sanluistango, composta da Javier Duval, alla voce, Jose Duval, voce e chitarra, Luciano Duval al bandoneón, Lina Carvajal al flauto, Carmen Donneys clarinetto, Nahuel Lanfranchini al basso e Juan Sebastian Vassallo al piano, ha trasformato Messina in una città d’approdo, così come l’Argentina dell’inizio del secolo scorso, centro che ritrova la sua identità in una appassionata milonga.

«Una grande festa, che unisce i popoli in nome del tango – ha spiegato Lilita Pizzi, che assieme a Sergio Calderone dirige l’associazione Puerto de Buenos Aires – grandi talenti come i gemelli Filipeli, che possiedono una tecnica unica, che si plasma in movimenti e gesti perfetti, e poi il cantante Nelson Filipi accompagnato dall’orchestra Sanluistango, per ricreare atmosfere affascinanti anche grazie a strumenti come il bandoneon».

A Messina il gruppo di artisti argentini ha terminato un lungo tour che li ha visti esibirsi in Spagna, Svizzera e infine in Italia, con tappa anche a Roma, all’Ambasciata di Argentina. È forte il legame tra i due Paesi, come riconosce Nelson Filipi: «L’apporto italiano è fondamentale per il tango, tanti autori e musicisti sono italiani, ed hanno contribuito alla realizzazione d’una tradizione oggi diffusa in tutto il mondo».

Col medesimo obiettivo, il cantante Nelson Filipi porta avanti un progetto di valorizzazione della cultura argentina a partire dal tango e dal vino. Una particolare Ruta Internacional del Tango, festival internazionale che partendo dalla provincia di Tucuman, a nord del Paese, ha già toccato Cile, Brasile, Colombia, Uruguay e Spagna, un itinerario che parla di tango e di vino, e unisce città che legano la loro identità al porto. Ora l’idea sarebbe di fare una tappa di questo giro anche a Messina, come è stato annunciato nell’incontro che la delegazione argentina ha avuto con l’assessore alla Cultura, Federico Alagna.

L’incontro più suggestivo però è stato con la milonga: un connubio vitale e fortissimo tra tecnica e talento, naturale, impetuoso, per i gemelli Filipeli, che ballano e incantano da quando avevano 14 anni, conquistando premi e riconoscimenti in giro per il mondo.

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