Un’esistenza vissuta senza mai fermarsi, rimpiazzando subito, e non senza ironia, tutto ciò che la vita gli andava via via togliendo, o negando. Reagendo sempre a tono a tutte le prove, piccole e grandi. Quelle più divertenti, sul palco con gli amici, e quelle più dolorose. Fino a quando non è calato definitivamente il sipario.
Pochi, tra i figli messinesi degli anni ‘70, non conoscevano Davide Alleruzzo, scomparso venerdì scorso a 45 anni. La sua allegria, il suo ottimismo inossidabile in barba a tutto il resto, hanno attraversato come una luminosa cometa ambienti e mode “peloritane” degli ultimi vent’anni. Da ragazzino, muove i primi passi studiando il pianoforte, contemporaneamente si appassiona al mondo dell’informatica (allora attività ancora di nicchia) e, da grande precursore, ne coglie l’importanza con una competenza che nel corso della sua vita estende con grande generosità a tutti coloro che conosce. Il PC è la sua più grande passione, che assieme a quella per la musica non abbandonerà mai. Nei primi anni ‘90 con un gruppo di amici fonda i Wolframio, giovanissima band rock messinese, il suo ruolo è di arrangiatore, tastierista e autore dei testi. Per un breve periodo si occupa anche di pr e grazie a questa attività condivisa nasce una sincera amicizia con Maurizio Arnao: insieme entrano a far parte a pieno titolo, del mitico gruppo “Musica e Moda”. Successivamente abbandona il campo della movida messinese per concentrarsi solo sulla musica. Assieme ad un amico storico, Massimo Speranza, forma un divertentissimo duo, i Maxide, che tra pezzi rap, cover, e improvvisazioni di cabaret, conquista tutti al punto da ricevere numerose proposte nell’ambito dell’animazione turistica. Successivamente un’importante svolta artistica: il decisivo incontro con il maestro Christian Gravina divenuto poi fraterno amico. Da subito Christian ne riconosce le preziose doti canore, punta su Davide trasferendogli nozioni ed esperienza, insieme formano il duo Metamorfosi. Bastano pochi spettacoli per affermarsi con grande successo. L’esperienza e l’amicizia tra i due continua, fino ad impegnarsi nell’attività di scuola di canto e di musica tanto da realizzare insieme un musical, “I Gatti di Jellicle”. Lo spettacolo va in scena nella scorsa stagione al teatro Vittorio Emanuele, registrando un meritato sold out. Davide prende parte al musical assieme ai protagonisti nel molteplice ruolo di coregista, attore e cantante: era il placido “papà” dei Gatti. Successivamente Davide struttura un vero e proprio studio di registrazione che mette a disposizione per i giovanissimi cantanti e musicisti della scuola di musica, dando loro l’opportunità di crescere bene nel campo artistico. «Per me si è spenta una luce – commenta con infinita amarezza Gravina – Davide era una persona generosa oltre ogni dire, con un sorriso, una forza, un coraggio contagiosi. Guardo ora il mio pc, che lui “resuscitava” in continuazione. E mi sento orfano della sua presenza».
«Mi reputo molto fortunato nell’avere conosciuto Davide. Carismatico e creativo, un talento straordinario, del tutto privo d’invidia... Una persona speciale», ricorda Maurizio Arnao.
E un altro ricordo commosso, tra i tanti degli amici storici, noti e meno noti, è quello di Umberto Vita, che ha lasciato gli impegni tv in Rai per presenziare al funerale, tenutosi sabato scorso in una traboccante chiesa di S. Elena. «Ci siamo conosciuti nel 2006, mentre eravamo impegnati in concerti diversi e lui mi disse: saliremo sul palco insieme. Così fu. Highlander, Hulk, Mao: ma lui resterà sempre quell’essere “Amato da Dio” che ci ha insegnato a guardare la vita con occhi diversi».
Ciao Davide, la musica ti sia ora dolce, eterna compagna.