Tutto pronto a Messina per l'avvio delle riprese di “Cruel Peter”, la nuova avventura di Christian Bisceglia e Ascanio Malgarini che verrà presentata in anteprima a Cannes, proprio in questi giorni. Il regista messinese arriverà in città con una squadra di altissimo livello. Tra le punte di diamante Leonardo Cruciano, che ai recenti David di Donatello è riuscito a incassare ben due statuette (effetti speciali e trucco) con la sua società “Makinarium”, coproduttrice assieme a Rai Cinema della nuova avventura del messinese Christian Bisceglia. Ne abbiamo parlato con Cruciano.
I David arrivano a poco più di un anno dalla nascita della società Makinarium. Modo migliore per festeggiare non lo avreste potuto immaginare..
«In effetti avere così tanti riconoscimenti ci ricompensa delle tante fatiche affrontate. Ci da un più sicurezza nei percorsi intrapresi e più consapevolezza nei nostri mezzi».
Nel film di Garrone “Il racconto dei racconti” avete curato l’intera genesi dell’opera: dai primi concept fino alla post produzione digitale. Dal “Racconto” a un thriller soprannaturale, o meglio a una “fiaba gotica”, come ama definirla Christian Bisceglia. Come vi state muovendo per Cruel Peter, come “ci stupirete”?
«Anche per quest’opera l’iter è quello di concepire e progettare il design e la messa in scena della creature e dei mondi che affollano le visioni dei due registi. In questo caso il racconto nero di una storia spettrale si incontrerà con la nostra idea di “inquietante” che si nasconde dietro gli scherzi ottici della percezione umana. Un taglio nuovo ed elegante di effetti speciali e visivi per rendere appieno l'illusione percettiva di un nuovo cinema di genere».
Come nasce il connubio con Bisceglia e Malgarini?
«Christian e Ascanio sono vecchi compagni di lavoro che avevo perso di vista per un bel po' di tempo, ognuno impegnato in una impresa diversa. Personalmente li ho sempre trovati geniali, non solo per il loro precedente horror, ma anche nei loro spot commerciali e videoclip c'era una qualità evidentemente superiore alla media. Oggi che hanno Taadaaa come società di produzione (insieme a Francesco Romeres e Alessandro D'Amario), io mi sento onoratissimo di essere stato personalmente da loro coinvolto in questa nuova avventura: la mia Makinarium ora è a tutti gli effetti partner e coproduttrice di tutta la messa in scena visiva».
Il tuo compito è quello di trasformare in realtà la “visione” del regista. Sentire un’opera che non è la tua e darle vita. Come nasce la visione “fantastica”?
«Chi fa cinema sa che un film è un’opera fatta con il lavoro, le interpretazioni e le contaminazioni di tante figure che si adoperano per costruire le immagini e i suoni della visione d’un regista. Io interpreto. Cerco di ascoltare e sentire. Poi inizio a sognare con le loro visioni. Progetto ed eseguo quei sogni fantastici, macabri o favolistici che siano, in continua condivisione e scambio con gli autori».
Christian Bisceglia ha evidenziato come questo film farà vedere la Messina del 1908, prima che il terremoto la distruggesse: «Racconteremo – ha detto – una Messina mai vista con l'obiettivo di tentare di ricostruirne il mito». Cosa ti ha colpito di questa città?
«L’ho scoperta grazie alla sceneggiatura di Christian e da subito non avevo compreso quanto ciò che si descrivesse fosse vero, sembrava una ricostruzione fantastica. Invece no, all'improvviso ho scoperto in una città solare e calda un passato di commerci internazionali, un inizio di 1900 che la vedeva all’avanguardia in tutto e l'improvvisa distruzione per un cataclisma epocale. Ai miei occhi una realtà totalmente inaspettata, nuova, gotica e affascinante. Credo che non resterò il solo ad essere così positivamente sorpreso da Messina, dal suo inaspettato fascino gotico se riusciremo a trasporre visivamente al meglio questo magistrale racconto tra storia e fiaba, tra paura e riscatto».