La cerimonia di consegna, con la consueta parata di stelle del cinema italiano, avverrà - come consuetudine, ormai - l'ultimo sabato di giugno a Taormina (il 25, dunque) e le candidature verranno rese note a fine maggio.
Ma la macchina organizzativa dei Nastri d'argento, gli storici riconoscimenti promossi dal Sindacato Nazionale dei Giornalisti Cinematografici, non si ferma praticamente mai e in questo periodo si è concentrata sui documentari e sui cosiddetti “docufilm”, un genere che ha preso sempre più piede e che negli ultimi anni ha attirato l'attenzione non solo della critica ma anche del pubblico, per il forte impegno politico e sociale che li caratterizza.
Tre, per altrettante categorie, le cinquine annunciate nei giorni scorsi, dalle quali saranno proclamati i vincitori giovedì prossimo, nel corso della premiazione che si terrà alla Casa del Cinema di Roma.
Per la sezione Cinema del reale concorrono I bambini sanno di Walter Veltroni, I sogni del lago salato di Andrea Segre, Lousiana, the other side di Roberto Minervini, Napolislam di Ernesto Pagano e Registro di classe di Gianni Amelio e Cecilia Pagliarani.
A contendersi la categoria Cinema, Spettacoli, Cultura, invece, sono Alfredo Bini Ospite inatteso di Simone Isola, A proposito di Franco di Gaetano Di Lorenzo, Dietro gli occhiali bianchi di Valerio Ruiz, La passione e l'utopia di Mario Canale, S is for Stanley di Alex Infascelli.
Tra i docufilm, è gara tra Bella e perduta di Pietro Marcello, Italian gangsters di Renato De Maria, La nostra quarantena di Peter Marcias, Mia madre fa l'attrice di Pietro Balsamo e Sexxx di Davide Ferrario.
Annunciati già i Nastri speciali 2016 al film di denuncia su Lampedusa, Fuocoammare di Gianfranco Rosi (che si è aggiudicato, tra l'altro, non a caso anche l'Orso d'Oro a Berlino) e all'affettuoso ed esauriente ritratto – dal titolo “Ridendo e scherzando” - che Paola e Silvia Scola hanno voluto fare del padre, il grande regista Ettore Scola, scomparso recentemente, che verrà ricordato giovedì prossimo.
E ancora tre premi speciali vanno ai film di Barbara Cupisti, Alessandro Gassman e Costanza Quatriglio, che hanno ripreso episodi di cronaca, nei quali è forte il rapporto tra cinema e giornalismo; e i premi dei 70 anni per Antonietta De Lillo e Gianfranco Pannone, alla carriera per il loro impegno nel cinema del reale.
Riconoscimenti infine anche a Il segreto di Otello di Francesco Ranieri Martinotti e a Filmstudio mon amour di Toni D'Angelo.