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Una favola gotica a Messina
tra i giorni tragici del 1908 e oggi

Una favola gotica a Messina tra i giorni tragici del 1908 e oggi

Non si è mai interrotto il legame tra il regista Christian Bisceglia e Messina, la sua città (anche se è nato a Milano, 48 anni fa). Sullo Stretto tornerà a marzo a dirigere il suo nuovo film e sullo Stretto ha scoperto e sviluppato l’amore per il cinema, realizzando tra l’altro il corto “Private Christian” sul backstage di “Visioni private” di Francesco Calogero. A Messina Bisceglia ha fatto una proficua gavetta che lo ha portato poi a un'attività di apprezzato sceneggiatore televisivo (per “Centrovetrine”), fino al debutto nel lungometraggio nel 2006 con la commedia, girata in Sicilia, “Agente matrimoniale”. Poi dalla commedia è passato, in tandem con Ascanio Malgarini, al genere horror, molto personale, con “Fairytale”, nel 2012, un film che ha conquistato, mese dopo mese, pubblico e critica.E adesso Bisceglia si gode la soddisfazione di vedere “Fairytale” al quarto posto tra i film italiani più visti nel mondo intero: «Se ci pensiamo – spiega il regista – il posizionamento poteva esse ancora migliore perché Fairytale è uscito in molti paesi (Stati Uniti, Gran Bretagna, Turchia, ecc) nel 2013, Paesi che non sono stati considerati ovviamente nella classifica del 2014. È inutile sottolineare quanto sia orgoglioso di questo incredibile risultato. Parliamo di un piccolo film, di genere, con un budget molto ridotto. Però questo dimostra che se hai una buona intuizione e volontà nulla ti è precluso. Prima di “Fairytale”, Onemore (la casa produttrice del film) si occupava di pubblicità e postproduzione digitale: ho cercato di persuaderli che unendo le forze potevamo fare qualcosa di nuovo nel panorama italiano».

Cosa significa il successo di “Fairytale”?

«Innanzitutto credibilità. Credibilità che mi ha permesso di coinvolgere Francesco Romeres, cofondatore di Armosia, che è una società leader in Europa per la promozione cinematografica e product placement, nel nostro prossimo progetto. Con lui abbiamo fondato Taadaaa, società di produzione cinematografica, con l'obiettivo di realizzare film italiani esportabili nel mondo. Francesco è una persona di grande esperienza e capacità, e grazie a lui sto imparando molto su come ci si muove in un contesto complesso e globale come quello della produzione. Così come ho imparato molto dal mio socio di sempre, Ascanio Malgarini».

Cosa si può dire nuovo film?

«È una coproduzione internazionale. Non è un kolossal, sia chiaro, ma ha partner prestigiosi. C'è Rai Cinema, 198 Film che è una casa di produzione inglese, e in associazione Makinarium, che, guidata da Leonardo Cruciano, è un'assoluta eccellenza italiana nel mondo. È una società che si occupa principalmente di make up ed effetti digitali integrati. Hanno realizzato, giusto per fare un esempio, gli effetti de “Il Racconto dei Racconti” di Matteo Garrone e collaborato con blockbuster americani come Ben Hur e Zoolander 2». 

E della storia cosa si può anticipare? Si tratta ancora di un horror?

«La definirei una fiaba gotica, di tipica ispirazione inglese. Il titolo è “Cruel Peter”.  Essendo un thriller, anche se con elementi di sovrannaturale, preferisco fare poche anticipazioni sulla trama. Tengo a dire, con piacere per la prima volta al giornale della mia città (che mi ha seguito e sostenuto da quasi 25 anni), che il film lo gireremo per gran parte a Messina, perché la città rappresenta il cuore del film. La storia si svolge su due piani temporali, 1908 e 2016. Un delitto avvenuto pochi giorni prima del terremoto del 28 dicembre 1908 appassiona un archeologo inglese giunto a Messina nel 2016 per collaborare ai lavori di ristrutturazione del cosiddetto “Cimitero degli Inglesi”.  Gli esiti della sua indagine porteranno a scoperte sconvolgenti.  Il nostro obiettivo è raccontare una città mai vista e tentare di restituirne il mito. Vorremmo ricreare la stessa atmosfera che vivevano i viaggiatori europei che visitavano la città agli inizi del 900. Ricca e con una radicata comunità inglese agli inizi del secolo, distrutta dal terremoto (con la ricostruzione digitale di alcuni siti prima e dopo del disastro), esoterica, piena di luoghi nascosti e misteriosi. È chiaro che si tratta di una “fabula”: non c'è realismo. Che la città sia stata deturpata dagli anni 60 in poi è un dato di fatto. Il cinema può aiutare a immaginare com'era e, forse, come potrebbe essere».

Mai avuto dubbi sul ritorno a Messina? Anche se è una città che attraversa una crisi così profonda?

«Tutti i giorni, ovvio. Tant'è vero che il nostro nuovo progetto, prima che pensassimo a “Cruel Peter”, doveva essere girato a Malta, un paese che offre enormi benefit per chi fa cinema, in termini di contributi, ospitalità, mezzi.  Ma credo che tutti coloro che sono in grado di fare qualcosa per questa città debbano farlo, soprattutto in questo momento storico. Noi facciamo il cinema e questo può essere il nostro piccolo contributo a rilanciarla.  Sappiamo che questo film avrà una grande visibilità nel mondo: mi piacerebbe che Messina cogliesse quest’occasione, anche perché per noi non è uno sforzo da poco. Fino ad ora c'è stata grande disponibilità da parte dell'assessorato alla Cultura, del Verde Pubblico, dalla Film Commission, dei dirigenti del Gran Camposanto, con l'architetto Altamore, che hanno capito lo spirito del progetto e quanto può significare in termini di visibilità e valorizzazione della città. Il Cimitero Monumentale di Messina, che è una delle location principali del film, è un gioiello artistico di valore assoluto.  Racconta più di ogni altra cosa la storia di questo posto. La sua bellezza perduta, le sue ferite, le sue contraddizioni. I nostri partner inglesi, quando abbiamo presentato il progetto a Cannes, sono rimasti affascinati da una storia che non conoscevano. Di questa città della Sicilia, della comunità inglese, del terremoto che la sconvolse per sempre. Il fatto che siamo riusciti a mettere in piedi una coproduzione internazionale non è solo merito nostro dunque, ma anche merito di Messina e della sua storia.  Anche per questo sto cercando di coinvolgere il più possibile istituzioni e privati in questo progetto.  Spero di innestare un circolo virtuoso. È chiaro che c'è chi si mostra disponibile e chi no, anzi, ti tratta come un seccatore. Ma conosco Messina nel bene e nel male, sono allenato a riconoscere chi chiacchiera e chi no».

Chi sono gli attori protagonisti? Saranno coinvolti anche artisti messinesi nel progetto?

«Il cast sarà ufficializzato a fine gennaio, sono attori inglesi e italiani, il film verrà girato in inglese. Quanto ai messinesi, nella squadra per adesso ci sono Tony Canto, Mariella Bellantone, Francesco Di Giovanni, Francesco Cannavà e Giulia Drogo. Poi in prossimità delle riprese, che cominceranno a Messina a marzo e si concluderanno a Londra ad aprile,  la squadra sarà destinata ad aumentare tra attori e maestranze».

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“Fairytale”

Un successo internazionale

La piccola Helena (Sabrina Jolie Perez, nella foto), sola con la madre Sophia, aspetta trepidante l’arrivo della “fata dei dentini”. Ma la mitica figura cara ai bambini si trasforma presto in un vero e proprio incubo che arriva da molto lontano.

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