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Un atto d’amore
per il giornalismo

 I romanzi di un giornalista, specie se si parla di un professionista che da anni lavora sul campo, non possono che essere ispirati da fatti di cronaca. Per Riccardo Arena e il suo “Anche oggi non mi ha sparato nessuno”, edito da Leima, si tratta di un insieme affollato di spunti che vanno dalla trattativa Stato-mafia alle minacce del terrorismo islamico. Arena, cronista di giudiziaria al Giornale di Sicilia e presidente dell’Ordine dei Giornalisti a Palermo, ne ha fatto l’humus di una trama che sembra paradossale ma ricalca fatti reali e possibili. Un “libro a struttura complessa” lo ha definito Vincenzo Ciraolo, presidente dell’Ordine degli avvocati di Messina, durante la presentazione di ieri nel Salone degli Specchi del Palazzo della Provincia. «Un affresco straordinario della realtà dei nostri tempi, intrigante e inquietante allo stesso tempo», gli ha fatto eco il giudice Mario Samperi, presidente della seconda sezione penale del Tribunale di Messina. Per la giornalista Rachele Gerace, «una via di mezzo tra il romanzo manzoniano, con una trama che scorre in modo lineare, e l’opera aperta di Umberto Eco, che ogni lettore può interpretare a modo suo». Il giallo, che segue l’esordio da scrittore di Arena, “Quello che veramente ami”, uscito nel 2008, contrappone un protagonista, ufficiale dei carabinieri con uno spiccato senso della giustizia e un nome evocativo che si scopre solo a romanzo inoltrato a un antagonista, il capomafia Cataldo Orchi, simile a un personaggio che non ha nulla a che fare con la finzione, Totò Riina. Al centro della vicenda, un attentato organizzato dagli integralisti islamici e, a scandire il ritmo degli eventi, un susseguirsi convulso di notizie, lanci di agenzia, titoli sensazionalistici, tweet e post su Facebook: perché il romanzo, oltre a essere un ritratto e una proiezione della Sicilia e, sullo sfondo, dell’Italia, è anche una critica verso un certo modo di fare giornalismo. «È un appello alla categoria a difesa di un mestiere sempre più violentato dalla ricerca dello scoop a discapito della notizia», ha spiegato lo stesso autore. Per Nuccio Anselmo, vicecaposervizio del settore cronaca della Gazzetta del Sud, “Anche oggi non mi ha sparato nessuno” «è un libro che consente diversi piani di lettura. Da giornalista, ci vedo un atto d’amore verso il nostro mestiere, quello vero, che vuole diffondere l’informazione e la acquisisce e approfondisce con fatica, senza frenesia. Scritto da chi conosce bene la nostra regione, che ha l’inaccettabile primato dei cronisti ammazzati dalla mafia, ben otto. E da chi non si rassegna al fatto che la carta stampata possa diventare secondaria rispetto a internet, che è il regno del copia-incolla, della notizia non verificata, dei video virali e del parlare per tweet di 140 caratteri».

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