Una delle novità che la fine del 2024 ha portato è l’ormai certo passaggio dell’area ex Sanderson dalla Regione siciliana al Comune di Messina. Sarebbe più corretto parlare di aree ex Sanderson, perché la superficie occupata da quel che resta dello stabilimento dell’ex Azienda agrumaria è enorme, tra le più vaste dell’intero territorio comunale, molto più ampia, ad esempio, della cittadella fieristica di viale della Libertà (otto ettari contro cinque). Aree che oggi si presentano come una “città nella città”, con scheletri di edifici inutilizzati da decenni, una serie di cisterne e pozzi, terreni incolti fino ad arrivare al mare e tali da occupare la porzione compresa tra Pistunina e Tremestieri. Ebbene, una delle grandi sfide del 2025 adesso è proprio questa: far dell’ex Sanderson un simbolo di rinascita, realizzare qui un prototipo di rigenerazione urbana, con la realizzazione di un meraviglioso Parco urbano al servizio dell’intera zona sud, che è priva di aree attrezzate a verde e di servizi realmente destinati alla collettività. È quanto va chiedendo da lunghi mesi il Comitato ex Sanderson, nato per iniziativa di cittadini “di buona volontà” e di un gruppo di giovani che stanno incalzando la classe politica regionale e locale, con una serie di importanti iniziative. La questione della titolarità delle aree, qui come altrove (vedi il destino della Falce), ha inciso profondamente sull’impossibilità di realizzare, finora, la bonifica e la riqualificazione, invocata da anni e anni dalla popolazione del quartiere. La proprietà, come è noto, è stata fino a ieri dell’Esa, l’Ente di sviluppo agricolo della Regione siciliana, che non è riuscita, però, a realizzare niente di utile e produttivo per la città, se non qualche piccolo intervento di messa in sicurezza, dopo gli inquietanti roghi e altri atti di vandalismo perpetrati all’interno del vecchio stabilimento industriale. Sotto la presidenza di Nello Musumeci, la Regione aveva immaginato un nuovo percorso, con la realizzazione di un Polo fieristico con annesso Centro congressi (a forma di delfino). Un’idea che non ha trovato consensi tra i messinesi e che ha suscitato le ripetute proteste del Comitato, che ha considerato la decisione del governatore «una scelta calata dall’alto». Negli anni della sindacatura De Luca, l’ex Sanderson o stato uno degli oggetti di contesa tra le Giunte regionali (Musumeci e poi Schifani) e l’Amministrazione comunale, che ne reclamava il possesso, per realizzare un grande Parco urbano. Ricordiamo il sopralluogo dell’allora assessore regionale Pierobon, insieme con l’attuale direttore generale del Comune Salvo Puccio e l’allora assessora comunale, oggi senatrice, Dafne Musolino, che all’epoca era la più fedele e tenace esecutrice dei programmi della Giunta De Luca. Ricordiamo anche la protesta eclatante dello stesso Cateno De Luca che, nel 2020, da sindaco di Messina, salì sopra la torretta posta all’ingresso dell’ex Sanderson e da lì lanciò le sue invettive contro la Regione.