Messina e il “Report Periferie”: la Commissione parlamentare a gennaio in città per l'inchiesta sulla sicurezza urbana
Arriverà a Messina nei primi giorni di gennaio la Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle loro periferie. Ad annunciarlo, nei giorni scorsi, è stato il presidente Alessandro Battilocchio, il deputato di Forza Italia che ha effettuato una visita nelle baraccopoli in riva allo Stretto e ha toccato con mano ciò che è stato fatto finora dall’Ufficio commissariale del Risanamento, in attuazione della legge che ha affidato i poteri speciali al subcommissario Marcello Scurria (delegato dal governatore siciliano Renato Schifani). La “Commissione Periferie” si era occupata di Messina, così come delle altre Città metropolitane d’Italia, qualche mese fa, in occasione dell’audizione dei vertici dell’Istituto nazionale di statistica, che hanno presentato il Report “Periferie” risalente al giugno 2024. In quell’audizione, l’Istat ha proposto un ampio piano di lavoro finalizzato all’approfondimento delle condizioni socio-demografiche delle aree sub-comunali dei capoluoghi delle 14 Città metropolitane. L’obiettivo, come è stato spiegato, è «fornire elementi conoscitivi utili a descrivere le realtà di questi territori, individuare le aree a maggiore criticità e disagio economico e contenerne la marginalizzazione». Quello del giugno scorso è, di fatto, un aggiornamento del lavoro presentato nel 2017. Il Report ha preso in esame, dunque, la situazione del Comune di Messina, partendo dal dato della popolazione, che conferma la rapidità con la quale “l’inverno demografico” sta producendo i suoi effetti sul nostro territorio: al 31 dicembre 2021, la popolazione residente ammontava a 221.246 unità, ora è intorno ai 217mila. La densità abitativa complessiva è pari a 1.038 abitanti per chilometro quadrato. Per l’analisi delle caratteristiche demografiche, economiche e sociali delle aree sub-comunali del capoluogo dello Stretto, sono state considerate le Circoscrizioni che suddividono il territorio in sei zone di interesse. E, a partire da una lettura congiunta di 26 indicatori, sono stati riportati i risultati di alcuni approfondimenti «utili per delineare le principali differenze tra le partizioni della città selezionate e identificare le aree dove è più profondo il disagio socio-economico».