Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Barcellona, l’inchiesta sulla ditta confiscata gestita dalla mafia: la Cassazione rigetta quasi tutti i ricorsi

L'inchiesta riguarda la storica azienda di smaltimento rifiuti urbani e speciali, e demolizione di veicoli, intestata fin dalla sua creazione, nel 1980, a Carmela Bellinvia, la madre dei fratelli Salvatore e Domenico Ofria

Veduta esterna del palazzo della Corte Suprema di Cassazione nel giorno in cui le Sezioni Unite penali della Cassazione esaminano il tema relativo al saluto romano effettuato nel corso di una manifestazione pubblica, Roma, 18 gennaio 2024. ANSA/GIUSEPPE LAMI

Regge pienamente anche in Cassazione l’impianto accusatorio dell’inchiesta della Procura di Messina diretta da Antonio D’Amato sulla “gestione mafiosa” di beni confiscati a Barcellona. Che in questo caso ha riguardato la storica azienda di smaltimento rifiuti urbani e speciali, e demolizione di veicoli, intestata fin dalla sua creazione, nel 1980, a Carmela Bellinvia, la madre dei fratelli Salvatore e Domenico Ofria. E che ha inguaiato anche il noto commercialista catanese, nonché presidente dell’Ordine etneo, Salvatore Virgillito, l’amministratore giudiziario dell’impresa confiscata.
Proprio ieri i giudici della sesta sezione penale della Cassazione hanno rigettato quasi tutti i ricorsi presentati dai difensori, annullando parzialmente per un nuovo pronunciamento del Riesame di Messina solo per due indagati: il boss Salvatore Ofria, da alcuni mesi al “41 bis”, e Angelo Munafò, che sono assistiti dagli avvocati Salvatore Silvestro e Giuseppe Lo Presti. Ma si tratta di un annullamento probabilmente solo per un’ipotesi minore (dovrebbe riguardare il capo d’imputazione 2, un caso di estorsione) e non per le accuse principali, visto tra l’altro che per tutti gli altri indagati si è registrato il rigetto integrale dei ricorsi (Domenico Ofria, Fabio Paolo Salvo, Luisella Alesci, Salvatore Virgillito, attualmente ai domiciliari, Giuseppe Ofria). Impegnati anche gli avvocati Tino Celi, Francesco Scattareggia, Vincenzo Mangione, Vittorio Manes e Fabio Catania. Confermato quindi il quadro delle indagini della Mobile di Messina e del commissariato di Barcellona, coordinate dall’aggiunto Vito Di Giorgio e condotte dai pm della Dda Fabrizio Monaco, Francesco Massara e Antonella Fradà.

Oggi in edicola

Prima pagina

Caricamento commenti

Commenta la notizia