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Messina, tra la città e il Vascelluzzo un intenso legame di salvezza

Negli sguardi amorevoli donati dai volontari Unitalsi ad anziani e disabili, nella preghiera condivisa, nell’atto di devozione che i messinesi rinnovano ogni anno con immutato legame: tutto in quel cammino che accompagna per le strade della città il Santissimo Sacramento scortato come da tradizione dalla Sacra Milizia dei Verdi; un atto di fede che nel giorno della festa liturgica del Corpus Domini i messinesi compiono, dando senso alla devozione che lega la città dello Stretto al Vascelluzzo.
Una storia di salvezza che risale al 1302, quando Messina, secondo la tradizione popolare, fu colpita da una grave carestia e fu salvata dall’arrivo di tre navi cariche di grano. L’opera in argento, addobbata con spighe di grano e affidata alla Confraternita Santa Maria di Portosalvo dei Marinai, ieri in processione, retta dai portatori del Gruppo Ceri messinesi.

È stato un cammino di preghiera, nel corso del quale si è invocata la pace: «Il Signore illumini le menti e i cuori dei governanti perché facciano cessare queste assurde guerre, facendo leva sull’amore, la solidarietà, la gioia di riscoprire la fratellanza universale al di là delle appartenenze politica e religiosa», ha detto l’arcivescovo Giovanni Accolla, che ha presieduto la messa e ha guidato la prima parte della processione. Nessun impedimento al passaggio del corteo da piazza Duomo per la presenza dei campi di beach volley, nonostante le inutili polemiche dei giorni scorsi, grande dispiegamento di forze della Polizia municipale e dei volontari delle associazioni di Protezione civile; tre le soste lungo il percorso, in corrispondenza delle edicole votive allestite dalle comunità del Santissimo Salvatore all’Archimandritato sul corso Cavour;, sulla via Tommaso Cannizzaro, dal Carmine; e in via Garibaldi, dalla parrocchia di Santa Caterina. Un cammino comunitario che insieme ai sacerdoti, i religiosi, i fedeli e le confraternite, anche il sindaco Federico Basile ha voluto compiere con i messinesi per confermare quel legame fra Istituzioni, religiose e civili, indispensabile per una costante rigenerazione della comunità cittadina.

Il Vascelluzzo è un’opera di grande pregio realizzato da maestri argentieri messinesi. Si tratta di un’imbarcazione a tre alberi lunga circa un metro con l’anima in legno, rivestita da lamine d’argento. Su due dei tre alberi viene issato un reliquario che contiene i capelli con cui, secondo la tradizione, la Madonna legò la lettera inviata ai messinesi; sopra, due puttini alati sempre in argento reggono una corona. Dalle ancate sporgono otto cannoni per parte; altri sono presenti sulla poppa che mostra anche quattro cariatidi dorate. Sempre sulla poppa è presente l’immagine della Madonna sullo sfondo di Messina: è visibile la Palazzata di Simone Gullì. Il vascello poggia su una base incisa col motivo ad onde marine ornata con foglie e ori; sulle facce vi sono raffigurati i volti che secondo la tradizione sarebbero i marinai fondatori della confraternita di S. Maria di Portosalvo e quattro medaglioni con le effigi della Madonna della Lettera, di S. Alberto con la Bibbia e un giglio, S. Placido insieme ai fratelli e la Madonna di Portosalvo con la veduta di Messina.

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