“Trattatele bene!”. È l’appello accorato lanciato da Davide Mulfari, ingegnere informatico dell'Università di Messina, che nei giorni scorsi, ha subito un furto che va ben oltre la sottrazione di un semplice veicolo. Mercoledì 23 aprile, infatti, in una via centrale della città, è stata rubata l’unica auto della sua famiglia: una Fiat 500L bianca, targa GA388PX.
Ma ciò che rende il furto particolarmente grave è il fatto che all’interno del bagagliaio si trovasse anche la sedia a rotelle rossa di Davide, strumento essenziale per la sua mobilità e indipendenza.
A denunciare pubblicamente l’accaduto è stato lo stesso Davide, con un post su Facebook che ha subito raccolto numerose condivisioni e messaggi di solidarietà: “Due giorni fa in una via centrale di #Messina è stata rubata la nostra unica auto, una #Fiat500L bianca. Nel bagagliaio vi era anche la mia carrozzina rossa, fedele compagna di vita, luoghi, eventi per me importanti. Trattatele bene!”. Parole che colpiscono, non solo per la tristezza del gesto subìto, ma anche per la dignità e l’umanità con cui Davide ha scelto di raccontare la sua storia.
La sedia a rotelle, spesso vista solo come un oggetto, è per lui un’estensione della propria libertà, della sua possibilità di muoversi. In una città dove le barriere architettoniche sono ancora tante, perdere un mezzo di trasporto adattato e una carrozzina personale significa essere privati non solo della propria autonomia, ma anche della possibilità di vivere la quotidianità.
Sui social si è acceso un tam tam solidale: cittadini, associazioni, conoscenti e sconosciuti stanno condividendo la notizia nel tentativo di ritrovare almeno la carrozzina, nella speranza che possa essere restituita, anche anonimamente.
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