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Messina e i due aeroporti: “Perché è una rivoluzione”

Franza (Sicindustria) e Blandina (Camera di commercio) spiegano come la strategia su cui punta il Comune può rappresentare una svolta

Messina città dei due aeroporti potrebbe essere più di uno slogan, più di una suggestione. Potrebbe diventare un progetto, anzi, “il” progetto su cui puntare nel breve termine, ancor prima che si concretizzino interventi al momento in fase preliminare – il Ponte sullo Stretto – o addirittura solo ipotetica – l’aeroporto del Mela. La strategia che l’amministrazione Basile, con in testa lo stesso sindaco e l’assessore al Turismo Enzo Caruso, intende portare avanti guarda al rafforzamento di un punto ancora debole: il turismo stanziale.
Il turismo che non decolla Se da una parte il crocerismo vola – 800 mila passeggeri nel 2025, che potrebbero aumentare ancora nel 2026 –, superando anche l’ormai stantio luogo comune secondo cui chi sbarca da quei grandi hotel di lusso galleggianti se ne va dritto a Taormina – falso, il 70 per cento, cioè più di mezzo milione di persone, rimane in città –, dall’altra i turisti che rimangono a Messina per più notti sono ancora troppo pochi (la permanenza media è di poco più di due notti).
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