
Importavano di tutto, anche dall’Olanda, ma soprattutto garantivano ai ragazzi la “spice”, la droga sintetica pericolosissima che ti brucia letteralmente il cervello giorno dopo giorno. Erano in tanti a gestire il traffico che inondava di droga soprattutto Barcellona e Milazzo, ognuno con un ruolo preciso, ma a comandare in quel periodo era il 38enne barcellonese Filippo Genovese detto lo “Scozzese”, che poi è diventato collaboratore di giustizia e ha raccontato tutto.
Eravamo nel giugno del 2024, quando con tre distinte indagini la Procura di Messina diretta da Antonio D’Amato confermò ancora una volta con l’arresto di 112 indagati in tutta la provincia che tra Messina e il suo hinterland continuano ad arrivare fiumi di droga pesante e leggera, ammesso che esista ancora una distinzione. E la droga arrivava oltre che dall’Olanda anche dalla Spagna, e pure dalla Lombardia e dalla Campania.
E adesso, a distanza di poco meno di un anno, una parte di quella maxi inchiesta arriva in udienza preliminare, che si aprirà il prossimo 25 maggio davanti al gup di Messina Salvatore Pugliese. Sarano coinvolti in 48. Tre saranno i pm impiegati per l’accusa, i sostituti della Dda di Messina Francesco Massara e Roberto Conte, con la collega della Procura di Barcellona Veronica De Toni, applicata per questa indagine.
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