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Un filo rosso da Torino a Messina contro il maltrattamento e l'abbandono degli akita

L'evento, in contemporanea, ha coinvolto decine di Akita di Torino e Messina e i loro proprietari, uniti per sostenere i cani più sfortunati dell’Akita Rescue Onlus e gli Akita siciliani, curati con dedizione da Tania Stelitano e Daniela Pirri.

Gli amanti degli Akita Inu si sono dati appuntamento in due piazze italiane, a Messina (Piazza Duomo) e Torino (Piazza Castello), per l'occasione colorate di emozione e solidarietà grazie al flash mob “Akai Ito – Il filo rosso che ci unisce”.

Negli ultimi anni, gli Akita Inu sono diventati tristemente vittime della loro stessa bellezza. Il loro aspetto fiero, nobile e “da peluche”, unito alla crescente popolarità di film come Hachiko, ha reso questa razza estremamente ricercata. In tanti li hanno voluti per moda, per apparenza o per impulso, senza conoscere davvero la loro indole complessa e indipendente.

Gli Akita non sono cani per tutti: sono intelligenti, orgogliosi, territoriali, spesso dominanti, e necessitano di una gestione esperta e consapevole. Purtroppo, in troppi casi, dopo l'entusiasmo iniziale, questi cani si sono rivelati "difficili", finendo per essere abbandonati, maltrattati o rinchiusi in canili, vittime dell’ignoranza e dell’incoscienza umana.
Ecco perché è nato Akai Ito. Per accendere una luce su questa realtà e ricordare che ogni akita è molto più di un cane bello da fotografare: è un compagno leale che merita rispetto, comprensione e amore vero.

L'evento, in contemporanea, ha coinvolto decine di Akita di Torino e Messina e i loro proprietari, uniti per sostenere i cani più sfortunati dell’Akita Rescue Onlus e gli Akita siciliani, curati con dedizione da Tania Stelitano e Daniela Pirri.

Alle ore 15.00 le piazze delle due città si sono animate all’unisono: gli akita, vestiti di collari, guinzagli o fiocchi rossi, hanno preso posizione accanto ai loro proprietari – tutti in abito nero – rispettando con cura le distanze di sicurezza.
Il rispetto delle regole è stato esemplare: niente cibo, niente interazioni tra cani, solo presenza consapevole e condivisa.

Il flash mob ha visto il suo momento clou nella strofa principale de "Il filo rosso" cantata da tutti i partecipanti che ha preceduto il passaggio del simbolico filo rosso tra i cani, a rappresentare quel legame invisibile ma indissolubile che unisce l'umano a loro. Un filo d’amore, solidarietà e rispetto.

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