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Taormina, no alla nuova stazione sotterranea. La mossa di De Luca scuote Rfi

Il sindaco promuove la variante al progetto sulla linea Giampilieri-Fiumefreddo. Due fermate in un paio di chilometri rappresentano un inutile spreco di risorse

Una soluzione che stravolgerebbe il progetto, costringendo a cambiare i piani a cantieri già aperti, finalizzata a non turbare ulteriormente i precari equilibri di una zona della città che sta rivelando tutta la sua fragilità. Il sindaco di Taormina, Cateno De Luca, ha avviato un’interlocuzione con Rete Ferroviaria Italiana ponendo sul tavolo un tema fondamentale per il futuro della Perla: valutare l’eliminazione della nuova stazione sotterranea della linea a doppio binario Giampilieri-Fiumefreddo, prevista all’ingresso della città sulla via Mario e Nicolò Garipoli. Una questione che De Luca ha già anticipato al commissario di Governo, Filippo Palazzo, nel corso di un incontro a Palermo, sottoposta anche al presidente della Regione Renato Schifani, e che verrà discussa giovedì a Roma con i vertici di Rfi.

«Il confronto con Palazzo si è concentrato su una richiesta ben specifica – spiega il sindaco di Taormina – ossia la valutazione di costi e benefici di due stazioni in due chilometri (fermata Alcantara-Giardini Naxos nella frazione Trappitello e stazione a Taormina centro) con un investimento di 300-350 milioni di euro, compresa la scellerata previsione del raccordo di Letojanni tra la linea e quella esistente, al quale ci opponiamo.
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