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Rifiuti a Messina: il Tar respinge la richiesta di sospensiva sull'impianto di Mili

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia (Sezione Seconda) ha respinto oggi, nell'udienza cautelare, la richiesta di sospensione cautelare avanzata dal Comitato "Amo il Mio Paese" contro la realizzazione dell'impianto di trattamento della frazione umida previsto nella frazione di Mili, nel Comune di Messina. Lo rende noto Danilo Lo Giudice, presidente S.R.R. Messina Area Metropolitana
Il TAR ha evidenziato come "le questioni oggetto di giudizio – ivi compresa la possibile inammissibilità del ricorso sia in punti di legittimazione attiva del comitato ricorrente (in assenza di qualsiasi elemento idoneo a comprovarla), sia in punto di tempestività dell’impugnazione (tenuto conto che la lesività del D.A. n. 264/Gab del 19/07/2023 prescinde dalla nomina del RUP e dall’acquisizione degli atti endoprocedimentali) - necessitino di adeguato approfondimento in sede di merito".

Sulla vicenda giudiziaria dell'impianto di Mili interviene anche il comitato "Amo il mio Paese", che ha promosso il ricorso. "Il legale del Comitato fa notare come il Tar abbia solo escluso il pregiudizio connotato da attuale irreparabilità, ma non abbia dichiarato la mancanza di fumus boni iuris, in cui il Comitato confida molto in vista dell’udienza per la decisione del ricorso. In tale sede, la partita appare assolutamente aperta ed il Comitato si giocherà tutte le carte a disposizione per tutelare la salute dei cittadini residenti, impedendo la realizzazione dell’impianto. Nessun rilievo hanno le eccezioni di difetto di legittimazione passiva e tardività, anche perché, se fossero state prima facie fondate, il Tar avrebbe rigettato in toto la domanda cautelare."

E poi la nota politica: "Il Presidente del Comitato, Domenico Brancato, nel ringraziare l’avv. Paolo Starvaggi per l’attività prestata e il risultato raggiunto, evidenzia che, se a questo punto, nonostante la pronuncia del Tar – che, evidentemente, nell’accogliere la richiesta di provvedimento cautelare ex art. 55, c. 10 c.p.a., ha ritenuto che le esigenze del ricorrente siano apprezzabili favorevolmente e tutelabili adeguatamente con la sollecita definizione del giudizio nel merito – il Sindaco Basile, la SSR e il presidente Lo Giudice, ispirati dall’On.le De Luca, che tanto ha voluto questo impianto, non dovessero arrestare l’iter per il finanziamento delle risorse aggiuntive, almeno fino alla sentenza del Tar, dando via libera all’indizione della gara e, quindi, all’assunzione di obbligazioni giuridicamente rilevanti, sarà richiesto al legale di trasmettere gli atti alla Corte dei Conti per danno erariale."

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