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Femminicidio Messina, il vescovo di Palermo: “La violenza è un fallimento che riguarda tutti”

«Ancora una volta, in questo mondo sempre più segnato dalla violenza e lacerato da conflitti, assistiamo alla barbarie di corpi abusati, mutilati, eliminati, ricacciati e rinchiusi in luoghi di tortura. Nel corpo trafitto di Sara piangiamo il destino dell’umanità quando essa sceglie la violenza, la morte. Non ci sono parole per consolare lo strazio dei suoi cari genitori. Siamo in silenzio con loro, non possiamo che donare loro le nostre lacrime. L’intera famiglia umana oggi piange Sara». L’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, interviene sull'omicidio a Messina di Sara Campanella, la 22enne originaria di Misilmeri. «Nel costato di Cristo, aperto e trafitto con violenza, entrano - aggiunge - tutti i cuori lacerati dalla violenza. I cuori lacerati dei familiari di Sara. Dei suoi amici. I cuori di noi tutti. Non abbiamo altre parole da proferire a chi vive questo dolore straziante». Ma si attende anche «il dolore - che deve essere dilaniante - e il pentimento, a caro prezzo certamente, di coloro che provocano violenza. La violenza, ogni forma di violenza, per qualsiasi motivo si scateni, è sempre un fallimento che riguarda tutti. Dice il raffreddamento dell’amore nei cuori di molti. L’avanzare dell’indifferenza che causa solitudine. La perdita del senso ultimo della vita. La sofferenza e il dolore che ci sta travolgendo ci faccia gridare che solo l’amore è garanzia di bellezza, che solo se ci amiamo gli uni gli altri saremo felici, che solo la relazione rende dorati i legami, che solo il rispetto della dignità dell’altro, dei bambini e delle donne anzitutto, ci sarà garanzia di un futuro umano».

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