
Sta valutando se accettare o meno il mandato l’avvocato Raffaele Leone, il legale nominato dai genitori di Stefano Argentino, il 27enne fermato per l’omicidio della giovane studentessa universitaria sgozzata per strada a Messina. «Non ho ancora incontrato i genitori che ho conosciuto anni fa per una causa civile. Persone assolutamente normali e perbene. Ovviamente la famiglia è sconvolta. Aspettiamo di capire cosa fare e di leggere gli atti», ha detto.
Al legale sono stati notificati l’avviso dell’interrogatorio di garanzia, che si terrà domani, e quello dell’esame autoptico a cui la famiglia del ragazzo parteciperà con propri consulenti. "Stefano non l’ho mai visto, non so davvero nulla di lui. So solo che ieri era tornato a casa e che in piena notte i genitori si sono trovati nell’appartamento i carabinieri», spiega.
Un ragazzo riservato e schivo. Così alcuni conoscenti descrivono Stefano Argentino, il 27enne che ha accoltellato Sara Campanella, una collega universitaria, a Messina. La notizia del suo arresto per l’omicidio da stamane circola nei bar e nelle strade di Noto nel Siracusano, paese del ragazzo. Il padre dell’indagato è un operaio e la mamma una casalinga. La famiglia gestirebbe anche una casa vacanze. Stefano ha un fratello maggiore. Quando il Noto calcio era in serie D, una decina di anni fa, i genitori seguivano la squadra anche in trasferta. Il presunto assassino è tifoso della Juventus e appassionato di motociclette. Nel suo profilo Instagram è pubblicato un solo post, sei foto risalenti al novembre del 2017 di Melbourne in Australia. Nient'altro. "La notizia lascia sgomenta tutta la comunità e devasta sia la famiglia di Sara, a cui va tutto il mio cordoglio e la mia vicinanza, ed anche la famiglia del ragazzo che sarà distrutta" ha commentato il sindaco di Noto, Corrado Figura, che non conosce la famiglia Argentino.
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