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«Non ho mai abusato di mia figlia ma non la posso incontrare»: l'odissea giudiziaria di un 52enne di Messina

Dopo l’ennesima assoluzione dalle accuse strumentali della ex moglie il suo universo giudiziario non è cambiato poi di molto. Perché per queste accuse, smontate pezzo per pezzo nei vari processi celebrati, non vede sua figlia da diversi anni. Ieri s’è consumata l’ennesima tappa dell’odissea giudiziaria di un 52enne di Messina, adesso trasferitosi a Milano, che in questo caso è stato assolto dal giudice monocratico Francesco Torre dall’accusa di stalking alla ex moglie, che lo aveva per l’ennesima volta denunciato, con la formula “perché il fatto non sussiste”. E questo a fronte di una richiesta di condanna a due anni dell’accusa.
In passato l’uomo è stato anche assolto dall’accusa infamante di abusi sessuali sulla figlia, prospettata in sede giudiziaria sempre dalla ex moglie e poi rivelatasi completamente falsa.
Ed è il suo avvocato, Pietro Fusca, che racconta l’allucinante calvario che l’uomo è costretto ancora a subire: il 52enne è padre di una bambina che oggi ha 11 anni, e negli ultimi sei anni si è visto negare dalla madre ogni forma di rapporto con la bambina.
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