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Mezzi “giovani” ed ecologici in arrivo a Messina: i prossimi dieci anni di Atm

Cosa prevede la bozza del contratto di servizio tra l’azienda di trasporto pubblico e il Comune, che a breve approderà in Aula: percorrenze oltre i 6,5 milioni di km

Dieci anni di buoni propositi. Tutto ciò che ruoterà attorno al futuro di Atm Spa è contenuto nel nuovo contratto di servizio, l’atto che regola i rapporti tra l’azienda di trasporto pubblico e il Comune, in procinto di essere sottoposto al consiglio comunale. Ieri il documento ha fatto il suo esordio (non felice, con polemiche sull’iter procedurale) in commissione Viabilità, presto approderà in Aula. Tra le sue pagine e i suoi allegati, c’è la visione complessiva di trasporto pubblico dell’amministrazione Basile e, di conseguenza, la strategia di mobilità urbana, strettamente connessa, ovviamente, al Pums già approvato (il Piano urbano della mobilità sostenibile). Del resto nella relazione di accompagnamento la dichiarazione d’intenti è chiara: «Il principale obiettivo consiste nell’“abbandono” del mezzo privato in ragione di un efficientamento del servizio di trasporto pubblico locale esercito dalla Atm, unitamente all’ampliamento dell’offerta di parcheggio, in particolare quella di interscambio».
L’impianto complessivo del contratto si regge su alcuni presupposti e, quindi, sui numeri. Intanto la durata: dieci anni, dal 2025 al 2034. Quindi «un incremento significativo della produzione chilometrica autolinee, pari al +6%, che passa da un valore di circa 6,1 milioni di bus-km nel 2025 ad un quantitativo pari a circa 6,5 milioni di bus-km a fine contratto (anno 2034)». Poi «una ripresa delle percorrenze tram programmate nel periodo pre Covid nell’arco della durata del contratto di servizio pari a 450.000 treno-km». Si tiene conto, naturalmente, del biennio di stop per i lavori: il servizio su tram «potrà essere effettuato con servizi sostitutivi o con maggiori quantità di servizi su gomma». Inoltre è previsto «l’affidamento mediante procedura di gara ad evidenza pubblica, a soggetti terzi, di una quota dei servizi autolinee pari a 610.000 km (il 10% delle percorrenze 2025) a partire dal 2026».
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