
Tra lavori di manutenzione e restyling e la realizzazione di centinaia di nuovi loculi il cimitero di San Martino di Capo d’Orlando, cambierà presto volto.
Palazzo Europa è intenta a ridare decoro al camposanto, complice anche la ricorrenza del primo centenario della città, la cui molla autonomista partì proprio da questo luogo. Fu infatti la protesta degli orlandini di allora, siamo negli anni ‘20 del secolo scorso, che si ribellarono alla tumulazione dei propri defunti nel cimitero di Naso, lontano 11 km, tutti da percorrere a piedi, a permettere la realizzazione del camposanto.
Il corteo funebre che accompagnava la salma di Francesco Paparoni, arrivato a San Martino, invece di proseguire verso Naso s’indirizzò furtivamente verso la collina e lì fu seppellito l’uomo le cui ultime parole furono proprio quelle di essere seppellito nella sua Capo d’Orlando. Da quel giorno la ribellione verso Naso che non voleva concedere l’autonomia diventò più insistente sino a quando il sogno si realizzò nel 1925. Ora Paparoni è seppellito nella cappella gentilizia accanto alla chiesa.
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