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Messina, prende forma la “nuova” Fiera: ma l’apertura rischia di slittare

Subito dopo il grande portale d’ingresso, quello che affaccia sulla passeggiata a mare, spicca un’insegna sbiadita: “Agosto in Fiera 2016, benvenuti”. Alle spalle, l’edificio simbolo dei fasti di un tempo, l’ex Irrera a mare, col suo carico di nostalgia e rimpianti. Completamente dall’altra parte, versante rada San Francesco, restano in piedi i due padiglioni che, in un passato molto più recente, hanno ospitato gli hub vaccinali, principale avamposto nella guerra contro la pandemia.
Sono testimonianze contrapposte di ciò che fu, passato remoto, e ciò che è stata, passato prossimo, la Fiera di Messina. Oggi non è più l’una né l’altra, è un non luogo in attesa di ridiventare spazio vivo e vissuto dalla città. L’Autorità di sistema portuale ha deciso di procedere lungo due linee temporali d’azione: una più immediata, con l’apertura alla libera fruizione di una sorta di giardino sul mare, naturale prosecuzione della Passeggiata, progettata dall’architetto Giovanni Lazzari; l’altra più a medio-lungo termine, con il più ambizioso concorso di progettazione, tassello di una vasta riqualificazione che parte da Boccetta e arriva fino all’Annunziata.
Siamo stati dentro il cantiere ed è evidente come i lavori per la prima delle due soluzioni siano in quella terra di mezzo tra il quasi fatto e l’incompiuto. Tutti gli spazi che dovevano essere liberati sono stati effettivamente liberati.
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