Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Le vittime innocenti di mafia trucidate a Messina: Libera scandisce i nomi per preservarli dall’oblio

Una lunga lista di lutti e di vite spezzate e di morti ammazzati. Dalla mafia in tutte le sue propaggini, in Sicilia come altrove, a Messina e nella sua provincia. Vite che lottavano contro Cosa nostra o si trovavano per caso in una strada, una piazza, una casa, quando i killer designati dovevano uccidere qualcuno per contratto. L’elenco ogni anno si gonfia di altri nomi senza bisogno di bolli statali, e il 21 marzo Libera, la grande creatura di don Luigi Ciotti, li scandisce al microfono in Italia e nel mondo per ricordarli e in molti casi preservarli dall’oblio in cui spesso cadono, dimenticati da tutti.
Per ricordare. Per combattere. La “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie” promossa da Libera è tornata come ogni anno a ricordarci quanto sia importante l’impegno di tutti, nessuno escluso, contro le mafie.
Messina e la sua provincia hanno un pesante fardello di vittime innocenti di mafia. Perché accanto ai nomi che hanno già una dignità del ricordo da tempo, altri sono emersi da poco, e altri ancora dovranno essere presto riaccesi dai nostri buchi neri. E ogni anno vivono in noi.
Si chiamano Beppe Alfano, Domenico Pandolfo, Anna Cambria, Graziella Campagna, Ignazio Aloisi, Giuseppe Sottile, Attilio Manca, Antonio Mazza, Nino D’Uva, Elisa Geraci, ma ci sono anche ‌Provvidenza Bonasera, Angelo Alibrandi, Antonio Falcone, Gregorio Fenghi, Giuseppe Napolitano, Nunzia Spina. Quasi tutti uccisi tra gli anni ’80 e ’90.

L'articolo completo è disponibile sull'edizione cartacea e digitale

 

Digital Edition
Dalla Gazzetta del Sud in edicola

Scopri di più nell’edizione digitale

Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.

Leggi l’edizione digitale
Edizione Digitale

Oggi in edicola

Prima pagina

Caricamento commenti

Commenta la notizia