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Messina, l’Atm si rivolgerà ai privati per la manutenzione dei bus: gara d’appalto da oltre 7 milioni di euro

«Atm Spa sta operando per affidare a soggetti terzi preziosi servizi che garantiscono i livelli occupazionali interni all’azienda». La denuncia, messa nero su bianco in una lettera inviata al sindaco Basile e ai consiglieri comunali, era stata fatta una decina di giorni fa dai sindacati Fit Cisl, Faisa Cisal e Orsa. A rinforzarla, adesso, è anche il consigliere comunale del Pd Alessandro Russo, che ha scritto allo stesso sindaco e, in primis, alla presidente di Atm Spa, Carla Grillo. Il tema è quello spinoso delle esternalizzazioni che, secondo i sindacati e lo stesso Russo, iniziano a essere un po’ troppe. L’ultimo riferimento è alla gara d’appalto pubblicata un paio di giorni fa per l’affidamento per 48 mesi del servizio di manutenzione “full service” di 93 autobus dell’azienda. Un “pacchetto” da oltre 7 milioni di euro, col quale verrà dato ai privati uno dei servizi principali svolti da Atm.
Ma i sindacati Cisl, Cisal e Orsa hanno evidenziato anche altro. Si va vicino a 1,3 milioni di euro, infatti, per un altro servizio, la manutenzione degli impianti elettrici, tecnologici e di videosorveglianza dell’azienda. E poi: «l’azienda ha già effettuato di fatto l’esternalizzazione del servizio di verifica titoli di viaggio, ove attualmente sono impiegati in larga scala operatori di ditte private in luogo dei dipendenti dell’area Mobilità di Atm che, a loro volta, sono costretti a ruotare promiscuamente in varie mansioni per fare spazio ai verificatori privati». Se ancora «a ciò si aggiunge che nel servizio di rimozione forzata sono costantemente coinvolti quattro operatori esterni (“Proietto”, “Sottile”, “SMD” e “Il Bisonte”) e per la sorveglianza alla sbarra d’ingresso dell’azienda i vigilanti privati hanno preso il posto dei dipendenti Atm – si legge ancora nella lettera dei sindacati –, emerge il chiaro intento di esternalizzare tutti i servizi complementari, in aperto contrasto con gli originari principi di gestione in house».
Un allarme fatto proprio da Alessandro Russo, che chiede di «conoscere le ragioni che hanno motivato l’azienda a procedere con un affidamento a esterni del servizio di manutenzione dei bus aziendali, stante la presenza di un servizio di riparazioni e manutenzioni interno alla stessa»

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