
La tragedia in tangenziale costata la vita a Santo Pallegrino è avvolta da alcuni nodi da sciogliere. Bisogna mettere a posto dei tasselli nel mosaico dell’incidente maturato nella galleria San Giovanni la mattina di mercoledì scorso. Ragion per cui, l’Ufficio inquirente di Palazzo Piacentini ha avviato un’inchiesta, gestita dal sostituto procuratore Massimo Trifirò, che vede iscritta nel registro degli indagati – come atto dovuto – l’automobilista alla guida della Jeep Avenger entrata in rotta di collisione con lo scooter Kymco 300 condotto dal sessantaseienne. È di omicidio stradale l’ipotesi di reato a carico di una quarantenne messinese, difesa dall’avvocato Ettore Cappuccio, e già sottoposta a esami tossicologici con esito negativo.
Ieri pomeriggio, in Procura, il titolare del fascicolo ha firmato due atti fondamentali per il proseguo degli accertamenti. Alla prof. Daniela Sapienza, ordinaria di Medicina legale all’Università di Messina, conferito l’incarico di eseguire l’autopsia, in programma stamani nella Sala settoria dell’Azienda ospedaliera “Gaetano Martino”. Dovrà stabilire la causa del decesso di Santo Pellegrino entro il termine di 90 giorni. Contestualmente, il sostituto procuratore Trifirò ha nominato come consulente di parte dei familiari della vittima, in qualità di persone offese (difese dall’avv. Raffaella Petrassi) , il medico legale Giovanni Andò.
La seconda disposizione attiene, invece, al compito assegnato sempre dalla Procura al perito Santi Mangano, specialista in ricostruzione delle dinamiche di incidenti stradali.

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