
Si avvia ad una svolta con la richiesta di patteggiamento avanzata dal giovane di origine straniera di 21 anni arrestato il 19 dicembre 2024, con le accuse di atti persecutori, violazione di domicilio e tentato incendio. L'imputato, accusato di aver perseguitato la sorella per il suo rifiuto di conformarsi alle rigide regole della tradizione musulmana, ha raggiunto, attraverso il suo difensore avv. David Bongiovanni, un accordo con il pm Dora Esposito per una pena di un anno e due mesi di reclusione con sospensione della pena, condizione che gli consentirebbe di tornare in libertà. La decisione finale spetta al giudice Giuseppe Caristia, che dovrà valutare se accogliere o meno la proposta di patteggiamento concordata tra difesa e accusa. Un esito che suscita apprensione nella giovane vittima, difesa dall’avvocata Elisa Pancaldo, e nella sua famiglia adottiva, profondamente scossi dal rischio che l’imputato possa riprendere le sue condotte persecutorie senza più alcuna limitazione, venendo meno la misura cautelare a limitarne i movimenti. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, l'origine delle persecuzioni risale alla scelta della sorella del giovane di allontanarsi dalla famiglia d’origine e di vivere secondo uno stile di vita occidentale. Tra i motivi scatenanti della violenza, il rifiuto della ragazza di indossare il velo e la relazione intrattenuta con un giovane non musulmano.

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