Si è discusso, e tanto, della grande area di Contesse divenuta deposito a cielo aperto delle terre provenienti dal cantiere dal raddoppio ferroviario Giampilieri-Fiumefreddo. La presenza dell'arsenico, nonostante le rassicurazioni del consorzio Webuild-Pizzarotti, inquieta i residenti della zona sud, non meno dell'impatto dell'andirivieni di camion sta avendo sul quartiere. Ma non c'è e non ci sarà solo Contesse. E quanto visto finora è solo un assaggio di quello che si inizierà a vedere tra qualche settimana. Quella del raddoppio ferroviario è una delle opere pubbliche più importanti – economicamente e non – della storia recente in Sicilia, opera ancor più necessaria per superare l'assurdità del binario unico in tratte così cruciali per la mobilità. E per questo è anche una delle più impattanti. Nel solo comune di Messina le aree di cantiere previste dal progetto sono ben quattro, tutte nella zona sud: la più rilevante, perché qui si interverrà direttamente sulla montagna per scavare una nuova galleria (la galleria “Scaletta”), è quella di Giampilieri; quella più grande, invece, è proprio quella di Contesse (ben 85 mila metri quadri), a cui si aggiungono un altro spazio sempre a Giampilieri, nei pressi della stazione ferroviaria, e uno a Tremestieri. Il punto è che in nessuno di questi cantieri, finora, si è entrati nel vivo delle operazioni previste dal progetto.