
L’evasione di un detenuto di origini tunisine avvenuta ieri dal carcere di Barcellona Pozzo di Gotto riaccende i riflettori sulle criticità della struttura e sulle condizioni di lavoro del personale di Polizia Penitenziaria. La FP CGIL di Messina interviene con una dura denuncia sulle carenze strutturali e organizzative dell’istituto, sottolineando come l’episodio sia il risultato di problemi più volte segnalati senza ottenere risposte adeguate.
Secondo quanto riportato dal sindacato, il detenuto sarebbe riuscito a fuggire approfittando del numero insufficiente di agenti in servizio, scavalcando la rete perimetrale senza incontrare ostacoli. «Denunciamo da tempo la trasformazione dell’istituto, nato come Ospedale Psichiatrico Giudiziario e poi riconvertito in Casa Circondariale senza i necessari adeguamenti strutturali», affermano il segretario generale Francesco Fucile e il coordinatore provinciale Giovanni Spanò.
Il sindacato evidenzia le difficoltà degli operatori, costretti a gestire detenuti con esigenze diverse, tra cui quelli dell’Articolazione Tutela Salute Mentale, della Casa Lavoro e della Media Sicurezza. «L’Amministrazione Penitenziaria continua a ignorare le nostre richieste di intervento – proseguono Fucile e Spanò – e questa evasione ne è una conseguenza diretta».
La FP CGIL chiede ora misure concrete per evitare che episodi simili si ripetano, sollecitando un intervento urgente per garantire sicurezza e condizioni di lavoro adeguate al personale penitenziario.
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