
Esiste un portale, si chiama Sigmap – acronimo che sta per Sistema informativo geografico monitoraggio ambiente e progetti –, nel quale vengono archiviati tutti i dati relativi al monitoraggio ambientale, appunto, dei cantieri del raddoppio ferroviario Giampilieri-Fiumefreddo. E quindi ciò che è importante sapere sul caso del momento, la presenza di arsenico nei materiali di scavo venuti fuori dalle montagne del cantiere di Nizza e stoccati in parte nel deposito di Contesse, a Messina, ma anche sugli altri elementi che potrebbero avere una rilevanza sull’impatto ambientale dei lavori in corso, tutto ciò, si diceva, è – o dovrebbe essere – in quel portale. Il problema è che non tutti possono accedervi, nemmeno chi ha un ruolo pubblico, come quello di deputato regionale, e presenta una regolare richiesta di accesso agli atti.
Le risposte fornite in tal senso al parlamentare di Sud chiama Nord Pippo Lombardo, che è pure sindaco di Roccalumera e che su questo fronte si è ormai intestato una battaglia, sono eloquenti. A dicembre Lombardo aveva scritto a Rfi, chiedendo di «ricevere copia completa e dettagliata delle analisi di tutti i campionamenti effettuati presso i punti di rilievo» indicati nella nota in cui, mesi fa, erano stati confermati i superamenti di certi limiti, «a partire dalla data di attivazione dei piezometri e fino al giorno precedente a quello del prelievo». Una richiesta che rivestiva «carattere d'urgenza e viene avanzata nell’interesse di garantire la massima trasparenza e il controllo puntuale sui potenziali rischi ambientali e sanitari connessi alla suddetta problematica». Pochi giorni prima di Natale, la risposta di Rfi: «Tutti i dati disponibili relativi al Piano di monitoraggio ambientale (....) sono pubblicati sul portale SIGMAP accessibile da parte dell’Osservatorio Ambientale della ratta Giampilieri-Fiumefreddo e da parte dell’Arpa». In quella nota del 20 dicembre Rfi aggiungeva che «la ricerca aggiuntiva del parametro concentrazione di “arsenico” durante i campionamenti delle acque sotterranee dai piezometri cui si fa riferimento, è stata implementata nel suddetto Piano di monitoraggio ambientale alla fine del mese di ottobre 2024 pertanto, relativamente al parametro in questione, non risultano rilevazioni precedenti al predetto periodo». Quindi un primo elemento c’è: non ci sono dati sulla presenza di arsenico precedenti alla fine di ottobre.
Due giorni fa, il 5 marzo, la seconda risposta di Rfi, dopo un nuovo sollecito di Lombardo: quei dati sono accessibili dall’Arpa, «agenzia (...) posta sotto la vigilanza dell’assessorato regionale del Territorio e dell’Ambiente», e appunto dall’Osservatorio, «istituito dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica per essere funzionale alla verifica dell'ottemperanza delle prescrizioni (...) con compiti di monitoraggio nelle fasi di realizzazione e di primo esercizio dell'opera e di divulgazione di elementi di conoscenza ed analisi (...) proprio nell’ottica della trasparenza e del controllo di potenziali rischi».

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