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Barcellona: esposto in Procura per la Guardia medica "a singhiozzo" e il Pronto soccorso non riaperto

La Guardia medica di Barcellona chiusa sabato e domenica in una città che già soffre della perdita del pronto soccorso ospedaliero. Ma vediamo di ricostruire il quadro complessivo. Su tre titolari assegnati al Presidio di continuità assistenziale, (uno a 24 ore e gli altri due a 12 ore ciascuno) i medici impiegati per 12 ore, prima che si giungesse al funzionamento a singhiozzo, e poi alla chiusura, avevano ottenuto, su loro richiesta, la mobilità in altre sedi. In servizio da titolare è rimasto solo il medico assegnato a 24 ore, il dottor Antonino Crinò. Gli altri turni avrebbero dovuto essere coperti da sostituti, che non si trovano o non sono disponibili. Da qui il malfunzionamento della Guardia medica che – spiegano gli addetti ai lavori – funziona a singhiozzo. E non è un fatto isolato. La Guardia medica di Terme Vigliatore, ad esempio, si trova in condizioni peggiori, in quanto non vi è alcun medico titolare, e funziona solo con medici sostituti, se si trovano. Ed è stato così che domenica scorsa a Barcellona, per tutto il turno diurno e la notte successiva, fino a ieri mattina il Presidio è stato scoperto ed è rimasto chiuso per mancanza di medici. Non sta meglio la postazione del 118 assegnata allo stesso presidio che dispone di un solo medico in servizio per cui gran parte dei turni, si svolgono con ambulanza “non medicalizzata”, ovvero senza medico a bordo. In città il nodo della sanità d’emergenza suscita preoccupazione e sconcerto.
Gli avvocati Vera Giorgianni e Giuseppe Turrisi, esponenti del Movimento 5 Stelle, hanno presentato un esposto alla Procura in merito alla chiusura improvvisa della Guardia Medica, unico Presidio di continuità assistenziale in quanto l’Ospedale non ha ancora attivato il Pronto soccorso. I legali chiedono di valutare eventuali responsabilità da parte dell’Asp di Messina, per possibili violazioni della normativa vigente, con particolare riferimento alla verifica dell’ipotesi di reato di interruzione di un pubblico servizio. I legali rimarcano: nella giornata del 2 marzo 2025, la Guardia medica di Barcellona ha sospeso il servizio senza alcun preavviso alla cittadinanza. L’unico avviso agli utenti è stato un cartello affisso all’ingresso dell’ambulatorio che riportava la seguente comunicazione: «Questo presidio di continuità assistenziale resterà chiuso per carenza di personale sanitario dalle ore 8 del 2-3-2025 alle ore 8 del 3-3-2025”, con l’invito a “Rivolgersi al Presidio di continuità di Merì in via Longano n. 43. Tale decisione ha suscitato un’ondata di indignazione tra i cittadini, considerando che che Barcellona si trova già in una condizione sanitaria critica, priva di pronto soccorso». La chiusura della Guardia medica, secondo l’esposto, avrebbe di fatto lasciato la comunità priva di un servizio essenziale, con il presidio di Merì chiamato a sopperire ad un’utenza ben più vasta.

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