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Il Tar sezione di Catania, ha dichiarato i ricorsi presentati dalla società Materia s.r.l. che gestisce una casa di riposo all’interno dell’ex Grand’Hotel delle Terme di Terme Vigliatore (fondato dal cavaliere del lavoro Alberto Perroni) improcedibili e infondati, tanto da averli rigettati.
Si tratta dei tre ricorsi presentati dalla società “Materia Srl” contro il Comune di Terme Vigliatore, per i quali i giudici del Tar, accogliendo le ragioni dell’ente locale, difeso dall’avvocato Domenico Branca, hanno confermato la legittimità dell’ordinanza di sgombero della Casa di riposo realizzata dalla stessa società ricorrente all'interno dell'ex Grand'Hotel, successivamente denominato Centro Termale Parco Augusto.
La vicenda giudiziaria ha avuto inizio il 30 maggio 2024, quando la dirigente dell'ufficio tecnico comunale ha rilevato criticità nella struttura e ne ha disposto lo sgombero. Materia Srl ha impugnato il provvedimento, sostenendo che l'attività rientrava nella categoria urbanistica D, equiparata all'attività alberghiera, e che non fosse richiesto un mutamento nella destinazione d'uso. Inoltre, la società ha contestato il fatto che il Comune non avesse chiarito quali autorizzazioni fossero mancanti e che la cessazione dell'attività fosse una misura sproporzionata. Di contro, il Comune ha evidenziato che l'sp di Messina aveva segnalato l'omessa iscrizione della struttura all'Albo comunale, un requisito previsto dalla legge regionale n. 22/1986. Inoltre, è stato rilevato che la destinazione d'uso della struttura non era compatibile con le previsioni del Prg, il quale contempla l'uso dell'area per attività termali e alberghiere.
A ciò si aggiungono carenze in materia di sicurezza, edilizia e igiene. Subito dopo la società Materia Srl ha impugnato anche la nota del Comune del 4 ottobre 2024 che ordinava l'immediato sgombero della struttura, sostenendo che l'attività era stata tacitamente autorizzata attraverso il silenzio-assenso dell'Amministrazione. Tuttavia, il Ministero dell'Interno, citato in giudizio, ha confermato che, a seguito di verifiche effettuate a settembre 2024, la struttura operava come casa di riposo senza le necessarie certificazioni antincendio e di sicurezza, presentando potenziali rischi per gli ospiti.
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