Condannato a Firenze Giovanni Sutera, il killer di Graziella Campagna uccisa a 17 anni a Villafranca Tirrena
Per il crac finanziario del bar Curtatone il tribunale di Firenze ha condannato Renato Sutera a 7 anni di reclusione e il fratello Giovanni a 4 anni e due mesi con l’accusa di bancarotta e alla pena accessoria della inabilità all’esercizio dell’impresa commerciale e l’incapacità a svolgere uffici direttivi. La sentenza è del 19 dicembre scorso. I due fratelli siciliani sono stati invece assolti (con formule ampia “perché il fatto non sussiste” e “per non aver commesso il fatto”) dall’accusa di truffa, anche tentata, ai danni dello Stato e da alcuni episodi di intestazione fittizia di quote delle società che sono succedute per gestire la pasticceria Curtatone, tra le più note di Firenze. I giudici hanno dichiarato la prescrizione per altri episodi di intestazione fittizia. Giovanni Sutera è stato condannato all’ergastolo per il rapimento e l’omicidio della 17enne Graziella Campagna, commessa di una lavanderia di Villafranca Tirrena, trucidata il 12 dicembre 1985. Graziella fu uccisa il 12 dicembre del 1985 perché aveva scoperto da un’agenda smarrita tra gli abiti di un cliente l’identità del boss palermitano Gerlando Alberti jr, di cui Sutera era il braccio destro. Entrambi erano latitanti in quel periodo lungo la costa tirrenica del Messinese. Poi, prima dei fatti fiorentini, il tribunale di sorveglianza di Firenze lo sottopose alla libertà condizionale, ed era dipendente di una delle società che si erano succedute nella gestione della pasticceria fiorentina. Nel giugno 2022 Sutera ha ottenuto la semilibertà. Durante la giornata il sessantenne può uscire dal carcere per andare a fare volontariato presso un’associazione di Firenze che fornisce assistenza agli anziani, mentre la sera deve tornare in cella.