Messina, Scurria accusa Basile: «Lui il “mandante”». Polemiche per la procedura di revoca dall’incarico

Nessun provvedimento ufficiale. Ieri è scaduto il termine entro il quale il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani – nella sua veste di commissario straordinario del Governo per l’attuazione della legge speciale sul Risanamento delle baraccopoli messinesi –, ha chiesto al suo vice, il subcommissario Marcello Scurria, le controdeduzioni alle contestazioni mosse su “alcune criticità gestionali dell’Ufficio commissariale”. Il governatore si è preso una pausa di riflessione, prima di adottare l’eventuale provvedimento di revoca dell’incarico, atto che sembra ineluttabile visto che Schifani ha già scritto che «quanto avvenuto pregiudica irrimediabilmente il rapporto di fiducia». E ieri mattina si è registrato probabilmente l’ultimo atto della gestione Scurria: sono stati sottoscritti, infatti, nella sede della struttura commissariale per il risanamento, a Camaro, i rogiti per l’acquisto di 5 appartamenti destinati alle famiglie aventi diritto. Ancora persone, in carne e ossa, e non numeri di vuote e aride statistiche, che hanno ricevuto le chiavi di alloggi finalmente dignitosi, dopo decenni trascorsi in baracche. È questo il motivo dell’orgogliosa rivendicazione fatta da Scurria: «In questi 23 mesi non sono spariti soltanto i tanti volti dei principali protagonisti della “questione Risanamento”. Donne, uomini, bambini/e nel momento della consegna delle chiavi. È sparita una concezione, una cultura, quella sì, che per ottenere una casa bisognava chiedere un favore. I protagonisti (gli aventi diritto, non gli imbroglioni) hanno finalmente preso coscienza che non era necessario chiedere un favore, cercare una “raccomandazione” al proprio referente politico, ma chiedere semplicemente il riconoscimento di un diritto. Ho sempre detto: “Non chiedeteci un favore, riconosciamo diritti”. Non avete bisogno di dire grazie, a nessuno!». In 23 mesi sono stati 217 gli alloggi consegnati, ma in un periodo di tempo più ampio, quello che comprende anche la presidenza di Arisme affidata all’avv. Scurria, dal 2019 al 2022, sono oltre 700 le famiglie che hanno trovato una vera prima casa, soprattutto quelle al cui interno erano e sono presenti soggetti “fragilissimi” o “fragili”, persone con gravi disabilità, anziani sofferenti, uomini e donne con serissimi problemi respiratori, anche diversi bambini con malattie dovute alla denutrizione. Scurria non lo ha lasciato solo intendere, lo ha detto e scritto chiaramente: a suo avviso, il responsabile di tutto quello che è accaduto, e che ha portato alla richiesta di chiarimenti e all’avvio di procedura di revoca, da parte del presidente Schifani, è il sindaco di Messina Federico Basile. «Lancia il sasso e ritira la mano», è l’immagine che Scurria sovrappone a quella del primo cittadino, accusato di aver innescato la polemica sull’ormai famosa doppia partecipazione (del Comune e dell’Ufficio commissariale) all’asta giudiziaria per l’acquisto delle case di Contesse da destinare alle famiglie baraccate.