Si riaccendono i riflettori sulla porzione di territorio del Villaggio Unrra in cui sono depositati materiali da scavo del cantiere del raddoppio ferroviario Giampilieri-Fiumefreddo. Adesso tocca al deputato regionale Pippo Lombardo esprimere forti preoccupazioni. Il rappresentante di “Sud chiama Nord” ieri ha effettuato una ispezione a Contesse, nel deposito di Rete ferroviaria italiana in cui vengono trasportate le terre proveniente dalla galleria Sciglio. «È di circa 20.000 metri quadrati l’area posta sotto sequestro per il superamento delle soglie di arsenico nelle terre depositate», scrive in un post sulla sua pagina Facebook il sindaco di Roccalumera. Che aggiunge: «Sono stato accompagnato dal dottor Raimondo Milia, security manager, e ricevuto dall’ingegnere Antonino Pulejo, presidente del Consorzio Messina-Catania Lotto Nord. Io ho le idee molto chiare, è iniziato il famoso gioco dello scaricabarile». Il riferimento di Lombardo è alle responsabilità (e ai denunciati rimpalli) dell’accumulo del materiale (e al suo reale contenuto) e adesso spera «che nel consiglio comunale di Messina richiesto in sessione straordinaria che si dovrebbe tenere nella prossima settimana siano chiariti tutti gli aspetti e soprattutto quelli che riguardano principalmente la salute pubblica». Il caso era stato sollevato nei giorni scorsi dal consigliere comunale di Messina Raffaele Rinaldo, il quale, insieme con i gruppi consiliari “Con De Luca per Basile”, “Sud chiama Nord” e “Basile Sindaco”, aveva sollecitato una seduta urgente d’Aula. Sos anche dal consigliere della II Circoscrizione Tonino Stracuzzi sulla qualità dell’aria e delle polveri sottili nel Villaggio Unrra, in virtù del continuo passaggio di mezzi pesanti legati ai cantieri del raddoppio. Le terre contenenti arsenico non sono state stoccate quindi solamente nel comune di Nizza di Sicilia, ma anche a Contesse, tant’è che il deputato regionale del Movimento Cinquestelle Antonio De Luca aveva suonato un campanello d’allarme lo scorso mese di ottobre. Timori espressi, principalmente, sulle conseguenze per la salute della popolazione residente in una zona ad alta densità, così come «per il terreno sottostante e le vicine coste, anche in caso di improvvise intemperie».